lunedì 27 settembre 2021

La pace sarebbe possibile, come a Oslo

Il racconto delle trattative informali, e segretissime, tenute nascoste anche alla Cia, che hanno portato agli accordi di Oslo (1993), tra Israele, primo ministro il socialista Itzak Rabin, ministro degli Esteri Shimon Peres, e l’Olp di Yasser Arafat. Tra momenti drammatici, e comici. Tra due “mondi” che non si erano mai incontrati fino ad allora, ebrei che non avevano mai parlato con un palestinese e palestinesi che non avevano mai parlato con un israeliano. Accordi poi in gran parte disattesi, anche per l’assassinio di Rabin da parte di un israeliano fanatico, ma che comunque portarono alla retrocessione di Gaza e Gerico all’Autorità Palestinese.
Filmato dal regista spartanamente, e in forma didascalica, sceneggiando l’opera teatrale (il maggior successo di J.T.Rogers, premiato sia a Broadway che a Londra, successi di cui lo stesso Sheer è stato regista) da cui è derivato, il racconto tiene bene per circa due ore. Sottofondo del film, prodotto e supervisionato da Steven Spielberg, è che gli Stati Uniti non vogliono un accordo tra Israele e i Palestinesi, e per questo lo condizionano al tutto o niente, a una miriade di impegni specifici, anche contraddittori. Mentre la pace sarebbe semplice, e ha solo bisogno del dialogo, che due che non si sono mai parlati, e anzi mai nemmeno visti, si incontrino.
Bartlett Sheer, Oslo, Sky Cinema

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