mercoledì 22 settembre 2021

La realtà è meglio fantastica

Will ragazzino scopre il mondo che gli scorre davanti, sula strada davanti al mulino, dove cresce adottato, in fondo alla valle, un mondo specialmente di forestieri, di turisti. Tutto si muove, anche i popoli emigrano. Non per “la legge della domanda e dell’offerta”, come ci viene insegnato, per la curiosità: “Le tribù che vennero in massa dal Nord e dall’Est, se anche furono spinte innanzi da dietro dagli altri, furono attratte allo stesso tempo dall’influenza magnetica del Sud e dell’Ovest”. E quando i vecchi mugnai, presto, muoiono, continua a guardare il mondo. Anche il parroco, che è venuto ad alloggiare per un periodo al mulino. Anche Marjory, al figlia del parroco, che in un primo momento si propone di sposare. Libero di fantasticare. L’idea di uscire dal villaggio gli viene, con Marjory, e con un giovane turista piuttosto grasso che si ferma a conversare – e che lo dissuade: fantasticare la realtà è più gradevole.

Una chicca, recuperata da Franca Cavagnoli, pubblicata nel 1878 sul “Cornhill Magazine”, rimasta fuori da ogni raccolta (in italiano – in originale è a seguire all’incompiuto, postumo, Penguin  “Weir of Hermiston”.
Robert Louis Stevenson, Will del Mulino, Adelphi, pp. 64 € 5 

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