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La scuola senza matematici né fisici
Riprende l’anno scolastico dal vivo, dopo due anni di (presunto)
insegnamento a distanza, con molti buchi, nei licei, di Matematica e Fisica.
Quelli di cui dovrebbero essere titolari le nuove leve dell’insegnamento. Che
in queste materie invece vanno a ruba, non quest’anno, da alcuni anni, da parte
dell’industria Ict, a stipendi due e anche tre volte quelli pagati dalla scuola
– per non dire delle libere professioni, per i neo laureati matematici, fisici,
ingegneri con ardimento.
Si fanno grandi lamenti sui ritardi
della scuola nelle materie scientifiche, come se fosse una debolezza della
scuola italiana, eterna incapace, vecchia, ritardataria, eccetera. Senza dire
questa semplice verità, pure a conoscenza di molte famiglie. La scuola in generale
è indebolita dalla scarsa appetibilità per le nuove leve di laureati, di quelle
meglio formate e con più opportunità. Per gli insegnanti di Lettere e materie umanistiche
è spesso l’unico sbocco, e allora la scuola sopravvive. Ma dove c’è una
concorrenza, un minimo di concorrenza, la scuola è sì indietro. Ma non per
incapacità degli insegnanti, per mancanza.
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