Ombre - 579
È tragico e comico vedere Draghi che prende tre miliardi da un bilancio già
dissanguato e in forte debito, per pagare gli intermediari di luce e gas e
risparmiare i poveri utenti. Oggi come a luglio. Lo Stato, povero, che finanzia
i pingui parassiti dell’intermediazione. Finanziandosi a sua volta, con
l’aumento della patrimoniale sulle case, cioè su tutti gli italiani, ricchi e
poveri. Una partita di giro.
Sembrerebbe
impossibile ma avviene. A opera di un governo di “unità nazionale”, destra e
sinistra uniti nella lotta, il più forte della legislatura, col presidente del
consiglio più rispettato.
Giusto
allarme e molte chiacchiere per la moltiplicazione della tariffa del gas, e
quindi delle bollette di gas e luce.
Senza dire che quel mercato è condizionato da una pletora d’intermediari, i
grossisti, che non hanno nessun ruolo se non d’intascare qualche centesimo di
intermediazione, senza fare niente. Non si dice per non dispiacere alle
liberalizzazioni, opera di Draghi, sul solco di Ciampi?
Fa
senso vedere Draghi che paga, oggi come a luglio, due o tre miliardi di euro,
delle casse in bolletta dello Stato, agli intermediari delle bollette di luce e
gas. Ai vecchi parassiti che un tempo si denunciavano e oggi siedono su ampie
poltrone, riveriti dalla legge e dall’Arera.
400
milioni di debiti, 200 milioni di
perdite sul bilancio 2020-20121, un monte ingaggi prodigale, che è più di un
terzo di tutti gli ingaggi della serie A, e l’ultimo o penultimo posto in
classifica: tutto della Juventus Fc parla di fallimento, ma la gestione non
cambia. Il calcio è sempre dei padroni.
Davvero Macron è stato preso alla sprovvista dall’accordo
anglo-americano nell’Indo-Pacifico che esclude la Francia? Ha ritirato gli
ambasciatori: pensa a un ultimatum? a una guerra? con la Germania al suo fianco?
e l’Italia? E quando era la Francia a soffiare i contratti all’Italia, in Libia,
in Egitto, ovunque (a tentarci)?
La
Procura di Milano non si smentisce con la richiesta di perizia psichiatrica
contro Berlusconi. Litiga, si dice indebolita, ma è la stessa di quarant’anni, mascalzona - l’accanimento contro Berlusconi, a partire dalle 4-500 visite della Guardia di Finanza ogni anno, è una mascalzonaggine. Non è giustizia.
Uno spasso, e uno spreco dell’apparato repressivo, forse goliardico, forse politico (ma i
giudici non hanno partito, come si ricorderà dalle mail canzonatorie che si scambiavano),
ma da mascalzoni che fanno i mascalzoni.
Il
processo Ruby.ter è una buffonata, certo, Berlusconi rimandandolo con perizie
mediche a catena. Ma è una buffonata avviata dalla tremenda Boccassini. Che si
vede aveva molto tempo libero dal suo ruolo di Procuratore Antimafia. O
Berlusconi è meglio che indagare la mafia, per esempio quella che rifornisce
Milano di cocaina, il più grande mercato urbano europeo? Di questo non sappiamo
nulla, la Procura di Milano non indaga, neanche per sbaglio.
In
un mese duemila infermieri hanno contratto il Covid. Certamente non sono infermieri
anti-vaccini. I vaccini non funzionano?
Moggi,
l’ex direttore sportivo della Juventus, dice Simona Ventura, ex presentatrice
di programmi sportivi, voleva Cristiano Ronaldo quando aveva 17 anni. È
indubbio che Moggi è stato fatto fuori, dagli Agnelli inclusi, perché troppo
bravo. Dominava senza mai pagare nessuno, nemmeno un biglietto di favore. Lo
hanno condannato non si sa perché, in un processo molto “napoletano”.
Avevano
provato con un pranzo di pesce – il pranzo di pesce per certi giudici e
giornalisti sa di proibito - ma gli è andata buca.
È
incredibile la somma di falsità che si sono dette, e si continuano a ripetere
sotto forma di smentita, somma ipocrisia, a danno di Regina Profeta, l’ex ballerina
brasiliana di Arbore in tv, come “massaggiatrice” di Bertolaso. Che non ha mai
visto – solo frequentava lo stesso Salaria Sport Village. In odio a Berlusconi.
Cioè da sinistra, da giudici e giornalisti di sinistra. Una sinistra
calunniatrice.
“Un
giocatore della Juve guadagna quanto tutta la nostra squadra”, constata sconsolato
Tomasson, allenatore della squadra svedese Malmoe. Che, appunto, deve
confrontarsi con la Juve.
Mourinho,
neo allenatore della Roma, vince sempre: i Var gli danno due gol all’attivo (contro
la Fiorentina), tre punti, e gli tolgono due gol al passivo (Sassuolo), altri
tre punti. I Var come gli dei?
Conviene
comunque tenerselo stretto.
Lorenzo
Cremonesi va a Kandahar, capitale dei pashtun e dei talebani, culla dell’Afghanistan,
e ci trova tribalismo (che non sa nominare) esasperato, siccità e bambini
denutriti. Una città dove, anche con gli americani e inglesi di presidio per le
strade, nessuna donna è mai uscita senza burqa, la mascheratura totale.
Cremonesi
va poi a Herat, alla base italiana: “Appena partiti gli italiani, i militari
afghani organizzarono 16 camion per
trasportare ciò che restava di valore nella base e venderlo al mercato nero”. È
stata l’unica “difesa” afghana.
Usa
dire che la democrazia è una lezione, va imparata. Ma forse la democrazia non è
per tutti – Gobineau non faccia velo.
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