domenica 5 settembre 2021
Perché l’Occidente sta con i sunniti
Si rinnova a ogni occasione, col Kossovo contro la Serbia, con le “primavere arabe”, fino alla castrazione in Libia, col riconoscimento di Israele nella penisola arabica e in Nord Africa, e ora col ritiro dall’Afghanistan, una sorta di schieramento “occidentale”, degli Stati Uniti, con l’Europa al carro, accanto all’islam sunnita e in suo favore. Uno schieramento non dichiarato ma con costanza applicato, anche contro ogni interesse: per esempio in Kossovo e in Libia, e ora in Afghanistan. Anche a costo di coprirne le rigidezze (la legge islamica, che tanto nuoce agli affari, la condizione della donna, la lealtà nei rapporti internazionali). Uno schieramento arrivato fino alla castrazione in Libia (che non può essere un capolavoro di incapacità: è stata ed è una vera e propria autocastrazione, e non si vede a beneficio di chi, se non dei manovratori sunniti, Qatar, Turchia), in Irak, e ora in Afghanistan, col lungo negoziato e le larghe concessioni, senza contropartita, degli Usa ai Talebani. Auspice l’emiro del Qatar a Doha, il suo amico Erdogan in Turchia, e non contrario il nemico dell’emiro, il re saudita.
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