Sherlock Holmes, la logica dell’illogico
Lo
Sherlock Holmes di semrpe, in una delle tantissime raccolte, più o meno angolate
su un filone o anche alla rinfusa: tutto fumo se si vuole, e intelligenza. In
occorrenze, al solito, le più inveromili: la caccia a individui dallo stesso
nome, il barone casanova con un segreto, chi non ne ha?, l’inquilina che
nasconde un’altra faccia sotto la veletta, la gara al gioiello con un ladro
emerito, o il sospetto di vampirismo, con un po’ di razzismo, nella moglie che
viene dall’Est.
Sherlock Holmes non si preoccupa dell’inverosimiglianza. Ma il
lettore, stranamente, nemmeno – anche, evidentemente, dopo tanto tempo, alla
rilettura. Forse non è tanto il talento di scoprire l’arcano il segreto di
Sherlock Holmes, ma la sua abilità a crearlo, a trascinarci nell’inverosimile.
Nella logica dell’illogico.
Arthur
Conan Doyle, Il taccuino di Sherlock
Holmes, Newton Compton, pp. 256 € 5,90
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