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lunedì 4 ottobre 2021

Affari, fisco, abusi (209)

Si installano Vodafone e Windtre sui cellulari e non c’è maniera di disinstallarli, qualsiasi pagina si apra sono sempre lì a proporre l’errore, la digitazione di un qualsiasi servizio-disservizio loro offrano, sui quali poi ricaricare in bolletta anche pochi centesimi – Windtre si poneva un limite di un euro a bolletta (12 euro l’anno, un “pizzo” annuo di 12 milioni ogni milione di utenti).
 
Windtre è stata sanzionata dall’Autorità di controllo per avere incassato 29 milioni con questi prelievi di pochi centesimi a contratto, per servizi inesistenti. Ma non si poteva intervenire prima? Che fine fanno le segnalazioni di queste (piccole) insistenti truffe alla polizia Postale, perché il controllo non è costante?
 
Windtre è passata a comportamenti corsari anche per il servizio telefonico in fibra, oltre che con servizi speciali a pochi centesimi a contatto sul mobile. Caricando subito all’allaccio spese eccessive, anche di centinaia di euro, facendo aggio sull’ammortamento a lunga scadenza (24 mesi) del modem, che bisognerebbe pagare tutto per intero cambiando operatore. Facendo aggio cioè su un ricatto. Un limite di non poco peso alla portabilità del numero.
 
Windtre eccelle in pratiche scorrette (il mese a 28 giorni, l’occupazione della rete, i servizi-non servizi, i ricarichi fibre) da quando è passata sotto il controllo cinese. Si parla molto di stare in guardia dalla Cina per motivi strategici, incomprensibili ai più, ma non si protegge il consumatore dalla pratica costante di vessarlo.
 
Poste Italiane sono a tutti gli effetti una banca. Con sei milioni di conti correnti. Bastano pochi correntisti per bloccare tutti gli sportelli, la cui attività non viene suddivisa, tra posta e banca. Fare una raccomandata o spedire un pacco diventa quindi un’operazione di ore.
 

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