Affari, fisco, abusi (209)
Si installano Vodafone e Windtre sui
cellulari e non c’è maniera di disinstallarli, qualsiasi pagina si apra sono
sempre lì a proporre l’errore, la digitazione di un qualsiasi
servizio-disservizio loro offrano, sui quali poi ricaricare in bolletta anche
pochi centesimi – Windtre si poneva un limite di un euro a bolletta (12 euro
l’anno, un “pizzo” annuo di 12 milioni ogni milione di utenti).
Windtre è stata sanzionata dall’Autorità
di controllo per avere incassato 29 milioni con questi prelievi di pochi
centesimi a contratto, per servizi inesistenti. Ma non si poteva intervenire
prima? Che fine fanno le segnalazioni di queste (piccole) insistenti truffe
alla polizia Postale, perché il controllo non è costante?
Windtre è passata a comportamenti
corsari anche per il servizio telefonico in fibra, oltre che con servizi speciali
a pochi centesimi a contatto sul mobile. Caricando subito all’allaccio spese
eccessive, anche di centinaia di euro, facendo aggio sull’ammortamento a lunga
scadenza (24 mesi) del modem, che bisognerebbe pagare tutto per intero
cambiando operatore. Facendo aggio cioè su un ricatto. Un limite di non poco
peso alla portabilità del numero.
Windtre eccelle in pratiche scorrette
(il mese a 28 giorni, l’occupazione della rete, i servizi-non servizi, i
ricarichi fibre) da quando è passata sotto il controllo cinese. Si parla molto
di stare in guardia dalla Cina per motivi strategici, incomprensibili ai più,
ma non si protegge il consumatore dalla pratica costante di vessarlo.
Poste Italiane sono a tutti gli effetti
una banca. Con sei milioni di conti correnti. Bastano pochi correntisti per
bloccare tutti gli sportelli, la cui attività non viene suddivisa, tra posta e
banca. Fare una raccomandata o spedire un pacco diventa quindi un’operazione di
ore.
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