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All’origine di Piazza Fontana
Rivisto
più volte, per qualcosa che sembrava noto ma non appariva, alla fine l’evidenza
è emersa: la storia che questo film risuscita, con acribia storica accurata, ma
è quella che scatenò, appena una settimana dopo, dieci giorni dopo, la
“strategia della tensione” in Italia, reduce dall’Autunno Caldo, con le bombe
di Piazza Fontana. È come una prova generale e un’indicazione, se non un
lasciapassare.
Un
ladruncolo di automobili, che si fa forte di un falso distintivo dell’Fbi, dà
l’idea allo stesso Fbi di assoldarlo come informatore all’interno delle Pantere
Nere, il movimento marxista-leninista nero in America nel 1968-9. Impediti i capi
storici, Huey P. Newton in carcere, Eldridge Cleaver rifugiato in Algeria, il
movimento è guidato da Fred Hampton, un giovane di Chicago di appena vent’anni che
ha molto carisma e capacità di persuasione. Nelle dispute pubbliche fa
incontrovertibile la rivoluzione del popolo, organizza la pace col movimento
concorrente dei Crown, allarga la platea alla popolazione non di colore, nel
movimento Arcobaleno. Per questi motivi l’Fbi lo ritiene pericoloso e alla fine
decide di ucciderlo. La notte del 3 dicembre 1969 il ladruncolo infiltrato ha l’ordine
di somministragli un sonnifero, alle prime luci un folto gruppi di agenti Fbi e
poliziotti di Chicago irrompe sparando nell’alloggio di Hampton, benché
protetto, e fa molti feriti, mentre qualcuno si incarica di uccidere Hampton a letto con due colpi
alla testa.
È l’evento
che liberò in Italia gli strateghi della tensione dopo l’Autunno Caldo
sindacale. Con le bombe di piazza Fontana, poi imputate a “servizi deviati” che
mai sono stati realmente perseguiti o condannati. Anzi sempee sono stati di
fatto sempre protetti, in un modo o nell’altro. Lo stesso processo per piazza
Fontana fu condotto in vari modi e varie sedi per non far emergere la nuda verità,
che le bombe (a piazza Fontana e a Roma, all’Altare della Patria) erano state
ordinate dal Sid, attraverso il confidente Giannettini, e che gli esecutori, tra
essi Freda, avevano sbagliato il timer in una bomba a piazza Fontana e nell’altra
l’innesco.
In
America era alta la tensione razziale. Malcom X, Cassius Clay, e un nutrito gruppo di movimenti, il Black
Panther tra essi, agitavano la rivoluzione del popolo. Armati, ma come tutti in
America, non erano terroristi e non nascondevano terroristi. Nello stesso anno
1969 erano anche diventati movimento di protesta multirazziale, nelle formazioni
Arcobaleno.
Un film che in America si è
potuto fare con Trump al potere, mentre di Piazza Fontana non si può nemmeno
dire la verità, nonché accertarla, giuridicamente, storicamente. I familiari di
Hampton e altri gruppi hanno ottenuto un risarcimento milionario da parte del
governo federale per gli abusi dell’Fbi – dopo un processo civile di cui si è
lamentata la lunghezza record, mai vista nella storia americana, di (soli)
dodici anni. Il confidente, trent’anni dopo, nel 1999, a una cerimonia di commemorazione, si è professato
la mattina in tv uno degli ultimi sopravvissuti delle Pantere Nere, e la sera si
è suicidato.
Un racconto di forte tensione
drammatica, sempre viva, premiato il 25 aprile dagli Oscar alla recitazione,
che però è stato poco o nulla visto in Italia, se non su Sky. Per non ricordare?
Shaka
King, Judas and the Black Messiah,
Sky Cinema
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