Calenda e Raggi nella riserva della Repubblica
Il voto a Roma, al primo turno delle Comunali,
non lascia macerie: proietta Calenda e Raggi nella politica nazionale. Nell’area
moderata, tra centro e sinistra. Nella quale già Renzi ha inteso sistemarsi. In
pratica, per offrire un ancoraggio e una faccia ai partiti della destra, non
più coperti da Berlusconi, nell’inevitabile dopo Draghi.
Il segretario del Pd Letta, vincendo con
i voti dei 5 Stelle, progetta la rinascita di un Ulivo, una federazione ampia
di partiti. Ma le due nuove mine vaganti della politica nazionale si introducono
nell’area moderata del centro-sinistra, in polemica col
Pd - come Renzi. Calenda per provenienza e attuale collocazione a Strasburgo. Raggi per la prevedibile
scelta del prevedibile fronte con Di Battista, sulle ceneri del movimento 5
Stelle ora di Conte.
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