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Fantasie erotiche a ottant'anni
Titolo
incongruo per un “romanzo” incongruo: un’infatuazione senile tutta sesso,
rimpolpata di un’avventura abortita con una “Trasteverina”, e del progetto
lungimirante di una serie tv sui personaggi del Giudizio Universale di
Michelangelo per un anno giubilare. Un assemblaggio, di tre racconti, sotto un
titolo anonimo, tutt’e tre non conclusi, che però fila via con lo stesso ritmo
di sempre del Graham Greene italiano, si leggono d’un fiato.
Paseo
de Gracia è titolo rimediato: la strada dello struscio a Barcellona c’entra nel
racconto per una passeggiata, mezza pagina. Entra nel titolo perché un anonimo
ha detto celebremente che tutti vi s’incontrano come al giudizio universale – ma allora tutti i romanzi, tutti i titoli di romanzo dovrebbero essere Paseo de Gracia?
Il
racconto centrale, lasciato a mezzo, è di un amore tutto sesso. Con un’amica di
gioventù della moglie del protagonista. Donna insipida e sottomessa, che si presta muta a ogni
fantasia, anche feticistica. Una trasgressione: “Una spedizione nuova,
speleoerotica, in buie, profonde spelonche voluttuose e caverne inesplorate”.
Anche – ancora gesuiticamente, Soldati ottantenne ritorna all’imprinting - “un
caso di scelta tra veritiera crudeltà e pietà silenziosa”. Anche Soldati, come già Buzzati, Moravia, lo stesso Pasolini,
soggiace al trend del porno d’autore,
effetto ritardato della “liberazione” anni 1960, della generazione a loro
successiva.
La
Trasteverina, così detta perché “pazzerellona”, è un ragazzo-ragazza milanese,
in realtà donna di trentacinque anni, “dagli occhi di zaffiro”, “bleu savoja”.
Un omaggio dichiarato alla “donna milanese” – per il resto un racconto interrotto.
Il
soggetto e la sceneggiatura del Giudizio Universale hanno l’andamento di una
produzione di grande impegno, che mobilita banche e Vaticano, in un quadro di suspense, da giallo.
Un
divertimento di Soldati agli ottant’anni. Con alcuni cameo. In sintesi, mezza pagina, la storia felice della Repubblica Italiana
prima del diluvio, nel 1987: “Socialista, l’Italia non lo è veramente neanche
oggi, ma moderna sì: ha sindacati, cure mediche, pensioni”. Pensioni? “Fino al
1946 la sola parola ‘pensione’ faceva ridere tutti”, tutti quelli che non erano
impiegati dello stato. Profetico anche, il capitolo pensioni, roba da non
crederci, chiudendo così: “Allo stesso modo, oggi, si schernirebbe come un povero
scemo chi mostrasse di credere in un prossimo avvenire quando le comunicazioni
telefoniche in tutto il mondo non costerebbero più un soldo per nessuno” - nel
1987 il cellulare satellitare si preannunciava, ma carissimo, e internet era
ancora indietro di una dozzina d’anni.
Mario Soldati, El Paseo de Gracia, Oscar, pp. 266 €
9.50
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