mercoledì 27 ottobre 2021

Fantasie erotiche a ottant'anni

Titolo incongruo per un “romanzo” incongruo: un’infatuazione senile tutta sesso, rimpolpata di un’avventura abortita con una “Trasteverina”, e del progetto lungimirante di una serie tv sui personaggi del Giudizio Universale di Michelangelo per un anno giubilare. Un assemblaggio, di tre racconti, sotto un titolo anonimo, tutt’e tre non conclusi, che però fila via con lo stesso ritmo di sempre del Graham Greene italiano, si leggono d’un fiato.
Paseo de Gracia è titolo rimediato: la strada dello struscio a Barcellona c’entra nel racconto per una passeggiata, mezza pagina. Entra nel titolo perché un anonimo ha detto celebremente che tutti vi s’incontrano come al giudizio universale – ma allora tutti i romanzi, tutti i titoli di romanzo dovrebbero essere Paseo de Gracia?
Il racconto centrale, lasciato a mezzo, è di un amore tutto sesso. Con un’amica di gioventù della moglie del protagonista. Donna insipida e sottomessa, che si presta muta a ogni fantasia, anche feticistica. Una trasgressione: “Una spedizione nuova, speleoerotica, in buie, profonde spelonche voluttuose e caverne inesplorate”. Anche – ancora gesuiticamente, Soldati ottantenne ritorna all’imprinting - “un caso di scelta tra veritiera crudeltà e pietà silenziosa”. Anche Soldati, come già Buzzati, Moravia, lo stesso Pasolini, soggiace al trend del porno d’autore, effetto ritardato della “liberazione” anni 1960, della generazione a loro successiva.
La Trasteverina, così detta perché “pazzerellona”, è un ragazzo-ragazza milanese, in realtà donna di trentacinque anni, “dagli occhi di zaffiro”, “bleu savoja”. Un omaggio dichiarato alla “donna milanese” – per il resto un racconto interrotto.
Il soggetto e la sceneggiatura del Giudizio Universale hanno l’andamento di una produzione di grande impegno, che mobilita banche e Vaticano, in un quadro di suspense, da giallo.
Un divertimento di Soldati agli ottant’anni. Con alcuni cameo. In sintesi, mezza pagina, la storia felice della Repubblica Italiana prima del diluvio, nel 1987: “Socialista, l’Italia non lo è veramente neanche oggi, ma moderna sì: ha sindacati, cure mediche, pensioni”. Pensioni? “Fino al 1946 la sola parola ‘pensione’ faceva ridere tutti”, tutti quelli che non erano impiegati dello stato. Profetico anche, il capitolo pensioni, roba da non crederci, chiudendo così: “Allo stesso modo, oggi, si schernirebbe come un povero scemo chi mostrasse di credere in un prossimo avvenire quando le comunicazioni telefoniche in tutto il mondo non costerebbero più un soldo per nessuno” - nel 1987 il cellulare satellitare si preannunciava, ma carissimo, e internet era ancora indietro di una dozzina d’anni.
Mario Soldati, El Paseo de Gracia, Oscar, pp. 266 € 9.50

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