venerdì 15 ottobre 2021
Giallo filosofico, sotto osservazione
Un guazzabuglio. Una mezza pagina folgorante avvia un racconto balordo, di balordi, con la scusa che tutti osserviamo e siamo osservati – c’è dispendio di fotografi, registi, operatori, spie e satelliti spia. Aggravato dall’ortografia alla Bernhard - quella ridotta alla virgola, di cui il tedesco non può fare a meno, altrimenti non si capisce. Caricatura in terza persona del monologo interiore oflusso di coscienza, joyciano e bloomberghiano - ma in Bernhard il periodare incessante è dell’io, come il flusso di coscienza, e di maestria musicale, qui si pretende in terza persona - e senza ritmo: un guazzabuglio.
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