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L’amore per la guerra, di Albertazzi e Mazzantini
È
la storia, estremamente utile, ma che si evita, della “Tagliamento”, la legione
d’assalto della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini a Salò, la più impegnata
contro gli italiani che resistevano all’occupazione, di cui fecero parte
Giorgio Albertazzi e Carlo Mazzantini – “La Tagliamento fra onore, fedeltà e
sangue” è il sottotitolo. Residori la segue in tutte le sue imprese, per tutta
l’area controllata dalla Rsi, dal Piemonte a Pesaro, da Vicenza ala Val Camonica.
Al comando del colonnello della Milizia Merico Zuccari, marchigiano.
Un reparto
della Guardia nazionale repubblicana specializzato nella caccia ai militanti della
Resistenza, la “pulizia del territorio”: sette compagnie, 1350 militi, “una delle
migliori unità naziste” per il generale Wolff, il comandante della Gestapo in Italia - “il fiore del fascismo”, come si
voleva, la “legione del mio cuore” di Mussolini, era di fatto inquadrata dalle
Ss.
I
“migliori”: “Noi ci consideriamo i migliori”, scrisse Zuccari: “Il primo nucleo
organizzato di italiani nuovi”. Con richiami alla retorica risorgimentale, e di
più agli Arditi della Grande Guerra. La determinazione era rafforzata dai molti
vincoli, di parentela, vicinato, amicizia che univa i suoi membri. La maggioranza
dei quali erano romagnoli e ferraresi. Una formazione bene organizzata, non
volontaristica, però: con i giovani c’erano anche vecchi squadristi, camicie
nere della prima ora, con alcuni ufficiali reduci dai vari fronti dopo l’8
settembre. Militi presi da “uno spirito di corpo elevatissimo e una
aggressività eccezionale”, nota la storica, invasati da “insano amore per la
guerra”.
Sonia
Residori, Una legione in armi,
Cierre/Istrevi, pp. 349 € 16
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