Più fisco, meno fusioni bancarie
È
bastata la riduzione dei vantaggi fiscali sulle fusioni bancarie, che Draghi e
Franco, migliori conoscitori delle banche, introducono col progetto di Bilancio
2022, per far crollare in Borsa Bpm (meno 7,30 per cento) e Bper (- 6,45). Le
fusioni si fanno meno convenienti, col plafonamento del beneficio fiscale a
500 milioni, e quindi più difficili.
Una
pausa, per consentire-obbligare le banche al consolidamento? Non si sa, il
beneficio fiscale era già in sospetto a Bruxelles. Con sollievo però probabile
della Popolare di Sondrio, oggetto delle brame dei due banchi ex Popolari, che
ora potrà infine senza paura trasformarsi in Spa e quotarsi. E con qualche preoccupazione anche per
Unicredit.
Il
piano industriale delineato da Orcel ai soci Unicredit prevede un ampliamento
del perimetro del gruppo. In direzione, si è fatto sapere, di Bpm. Un’impresa
difficile in partenza, stante la ostilità della ex Popolare Milano, che il
ridotto beneficio fiscale potrebbe rendere anche poco conveniente.
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