Appalti, fisco, abusi (209)
“Il Sole 24 Ore” assegna
la palma di campione dell’anno a piazza Affari a Unicredit, “cresciuta del 50
per cento” al listino. Cioè rispetto ai 7,4 euro del 26 gennaio, minimo
dell’anno. Perché no? Il titolo si può dire cresciuto anche di più, rispetto al
minimo storico di 6 euro a metà maggio 2020. Ma basta un Orcel per cambiare le
carte in tavola?
Non si saprebbe
realizzare un’idiozia peggiore, se già non ci fosse, sacramentata dalla
legge,di assegnare alle prefetture i ricorsi in materia di multe stradali. Che
ora, fra una cosa e l’altra, non sono mai meno di 100 euro, e al passaggio in
Prefettura diventano di 200. Perché la Prefettura, inderogabilmente, rifiuta il
ricorso: non lo legge nemmeno, lo manda ai vigili che hanno stilato il verbale,
i quali ribadiscono il verbale stesso, e la prefettura per questo semplice
scambio raddoppia la sanzione. A un costo, certo: di un prefetto, in genere una
prefettessa, appositamente delegata, con innumerevoli sottopancia, per compilare
gli “atteso” di prammatica, “esaminato”, “considerato”, “ritenuto”, “visto”, e “vista”
(vale la pena farsi fare una multa per leggere le delibere prefettizie), e raddoppia così la sanzione.
Si capirebbe il raddoppio
della sanzione per le multe stradali se l’incasso andasse allo Stato per pagare
il prefetto addetto, o la prefettessa, e i loro sottopancia. Ma va al Comune -
per un servizio non reso, un Comune normalmente opera per il benessere di chi amministra.
Un tempo i Comuni avevano appositi uffici dei vigili urbani per accogliere e
discutere i verbali: gente che sapeva di che si parlava e dedicava a ogni
problema cinque minuti. Poi è tornata subdola l’Italia dei Prefetti (dei commissari,
delle ingiunzioni esecutive). Come un secolo fa, fino a Mussolini.
Si faccia la
Salerno-Reggio Calabria, che stenta a farsi chiamare autostrada del Mediterraneo,
442 km, cinque ore in media di automobile, e non c’è un solo ristorante. Anche
in senso inverso, Reggio Calabria-Salerno, eccetto un autogrill con cucina a
Rogliano, a due ore da Reggio Calabria. È questione di licenze? Anas non deve
provvedere ai servizi delle sue strade?
L’Anas gestisce la
Salerno-Reggio Calabria con curiosa noncuranza. Ora il percorso è tutto un
seguito di aree cantierate (traffico ristretto a una sola corsia). Dove però
non si vede un addetto, né una macchina all’opera. Ha segnali assurdi di limitazioni
di velocità, p.es. 80 km|h, non ripetuti, in tratti rettifili, ben pavimentati, che sfuggono all’occhio :
per fare multe con autovelox incogniti? perché si è dimenticato il segnale da
qualche cantiere storico?
L’autostrada Salerno-Reggio
C. l’Anas ha costeggiato di segnaletiche grandi, gialle su fondo ocra, di “Vie
della fede”, “Vie di Bacco e Cerere”, “Vie del vino”, “Vie dei Castelli”, fasulli
peraltro, perché uscendo non si troverebbero castelli né vigne, forse solo qualche
chiesa. Un appalto, a qualche amico cartellonista? Mentre non c’è un solo segnale
utile – per esempio di un ristorante. Un segnale a pagamento, a favore
dell’Anas, e utile. L’Anas è solo una centrale di spesa. Incontrollata? Una signoria.
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