Appalti, fisco, abusi (210)
Morgan Stanley modifica a settembre le
condizioni contrattuali di alcuni fondi. Che l'investitore può accettare
tacitamente. Oppure può chiedere il rimborso dell’investimento, ma deve farlo
entro il 29 ottobre. La comunicazione di MS, data 30 settembre, viene però
consegnata il 15 novembre. Ammesso che le modifiche siano sostanziali, si
tratterebbe di una truffa.
Ma si tratta di modifiche assurde, per lo
più illeggibili – avvocatesche (è consigliata la lettura del documento da parte
di “consulente specializzato”). Un mezzo libro, che avrà richiesto l’opera di
molte persone per mascherarne il senso, oltre al consumo di chili di carta per
ogni sottoscrittore. Un “documento” della inverosimile inefficienza delle
banche, ora sotto l’apparenza del dovere di informazione.
“Se il 21 per cento paga il 71 per cento
dell’Irpef”: ritorna su “Affari&Finanza”, sotto forma di “analisi delle
dichiarazioni dei redditi presentate nell’anno del Covid”, l’eterna questione
delle molte tasse pagate dai pochi. Sottinteso: gli italiani evadono le tasse.
Invece di dire quello che uno studente (non studioso) di Scienza delle Finanze
sa; che lo squilibrio fiscale è dovuto all’eccessiva progressività, e alle troppe
“erosioni” consentite.
Poste vanta un
utile in crescita quest’anno del 50 per cento, ricavi in crescita del 20 per
cento, margini in crescita, eccetera. Aumenta perfino i ricavi da
corrispondenza. Che però non consegna – se non qualche volta, un giorno la
settimana, o il mese. Non sembrerebbe
possibile, Poste è beneficiaria, in esclusiva, del Servizio Postale Universale –
da ultimo per 15 anni a partire dal 2011. Per il quale riceve congrui conguagli
dallo Stato.
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