Ecobusiness
Si moltiplicano gli
allarmi, con congressi, conferenze e impegni mondiali, e si moltiplicano i consumi di carbone, il
primo ammorbatore dell’universo, in India e Cina, le “fabbriche del mondo”. Di
cui si vorrebbe anzi aumentare produzione e produttività, tanto consentono
guadagni lauti ai facili importatori. Mai il mondo fu più unito di ora, dal
profitto.
Le passeggiate
spaziali ai Elon Musk o di Bezos, anticipazioni del glorioso futuro intergalattico,
con un po’ di intelligenza artificiale, hanno prodotto più inquinamento di
quanto ne possono produrre un miliardo di poveri in tutta la loro vita? E
allora?
Quanta CO2 si
produce nelle manifestazioni di Greta, specie le adunate oceaniche, i centomila
di Glasgow?
Se l’inquinamento è
all’80 per cento il prodotto dell’eccessiva mobilità (mobilità vissuta come
libertà?), il metaverso della realtà virtuale ci terrà finalmente a casa,
comnque stabili se non immobili, come gà un poco Facebook, a fantasticare su se
stessi?
La realtà virtuale nasce come
nuovo spazio di vendita della pubblicità. Senza concorrenti, in una prima, lunga
fase. Ma a che prezzo per il mondo, per gli addict? Nasce
una nuova umanità, carbon free, human
free?
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