domenica 7 novembre 2021

Ecobusiness

Si moltiplicano gli allarmi, con congressi, conferenze e impegni mondiali,  e si moltiplicano i consumi di carbone, il primo ammorbatore dell’universo, in India e Cina, le “fabbriche del mondo”. Di cui si vorrebbe anzi aumentare produzione e produttività, tanto consentono guadagni lauti ai facili importatori. Mai il mondo fu più unito di ora, dal profitto.
Le passeggiate spaziali ai Elon Musk o di Bezos, anticipazioni del glorioso futuro intergalattico, con un po’ di intelligenza artificiale, hanno prodotto più inquinamento di quanto ne possono produrre un miliardo di poveri in tutta la loro vita? E allora?
Quanta CO2 si produce nelle manifestazioni di Greta, specie le adunate oceaniche, i centomila di Glasgow?
Se l’inquinamento è all’80 per cento il prodotto dell’eccessiva mobilità (mobilità vissuta come libertà?), il metaverso della realtà virtuale ci terrà finalmente a casa, comnque stabili se non immobili, come gà un poco Facebook, a fantasticare su se stessi?
La realtà virtuale nasce come nuovo spazio di vendita della pubblicità. Senza concorrenti, in una prima, lunga fase. Ma a che prezzo per il mondo, per gli addict? Nasce una nuova umanità, carbon free, human free?

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