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Gadda storico, comico
L'“ironia
demoniaca” (© Citati?) del risvolto alla prima edizione Gadda esercita sui
tre Luigi di Francia, il XIII, il XIV e il XV, insieme col gusto del pettegolezzo
e il pessimismo della storia del duca di Saint-Simon, dal quale attinge i
suoi aneddoti – Giulio Cattaneo, compagno di banco di Gadda alla Rai, lo
attesta nel primo memoriale sull’Ingegnere, “Il gran Lombardo”: “Saint-Simon
era uno dei suoi autori prediletti, e anche il cardinale De Retz”. Gadda si diverte a fare il Gadda, i Luigi di Francia sono comodo bersaglio per le frecciatine del suo scontento. Intrighi, splendori, genialità (Molière),
squallori, gemme e malattie, passioni e odi, con condimento di veleni.
Marina
Bertoldi riedita con notevole apparato un testo collazionato da Citati per Garzanti,
in fretta nel 1964, a ridosso del successo del “Pasticciaccio”, inventariando
l’enorme massa di inediti dell’Ingegnere, per sfruttare il successo finalmente
di pubblico. Traduzioni per lo più, animate solo un poco da Gadda. E quel poco
con scarsa perspicuità. La regalità e l’eleganza della corte dei Luigi – dopo
Gadda, in questi ultimi sessant’anni, ben diversamente scandagliata, ma anche
prima. Lo splendore della Montespan – a patto di non ricordarsene i ritratti.
L’occhio vivace e l’intelligenza di Mazzarino. Il genio di Molière,
naturalmente, contro venti e maree. La tristezza giovanile di Luigi XV – che però
non sarà re libertino, procuratore di una notevole massa di testi licenziosi?
Saint-Simon
amava i pettegolezzi, e Gadda ne fa tesoro. Il viso di Maria de’ Medici, la madre
di Luigi XIII, tronfio, gioviale, soffuso di una “ombra di ocaggine”. Il
francese di Mazzarino “di timbro siculo-romanesco”, e biascicato, al punto da
trasformare “il «decreto di unione» (arrêt
d’union)…in un arresto di cipolle: in un «arrêt d’oignons»”. Luigi
XIII è malaticcio e detesta “di tutto il cuore il gentil sesso” - e com’è che
riesce a dare alla Francia un “marmocchiaccio”? Luigi XIII,
ancora lui, è un “falso Luigi”, figlio di un Orsini – ma allora Maria de’ Medici,
la madre, non era proprio oca? Questa la dicevano gli Spagnoli, i nemici della
Francia, ed è derivata da Michelet, “Histoire de France”, anch’essa in molti
volumi come le “Memorie” del duca. Sempre in questa chiave, mater semper certa, pater nunquam, e sempre
da Michelet, viene “Giacomo I d’Inghilterra, il figlio alquanto slombato di
Maria Stuarda e del cantante Rizzio”. Quanto al Re Sole, “l’affermazione
recisa, vigorosa della regalità coincide col ‘regno’ della Montespan. La
mediocrità francese (dice uno storico francese) supera allora se stessa,
raggiunge le altezze, le cime sconosciute” – con Montespan?
Sono
testi compilati, per molti indizi, prima della guerra. La ripicca antifrancese è
costante. “In Francia, la istituzione della camera ardente (è) creata a
perseguire gli avvelenatori e le avvelenatrici” – “persone d’ogni ceto e d’ogni
rango hanno avuto a che fare coi veleni, coi relativi processi”. Con una
curiosa conclusione – dopo la “tragicommedia” delle tasse, dell’imposizione
fiscale: l’opposizione alla monarchia nasce perché nessuno vuole pagare le
tasse.
Anche
l’amato Manzoni si era cimentato con la storia, dei Longobardi, della Rivoluzione francese, ma con
applicazione, sulle fonti, e la critica delle fonti. Questo Gadda è un cronista
giornalistico, coscienzioso ma disimpegnato. “Gadda storico” era la fascetta
inventata da Citati-Garzanti nel 1964, con l’aggiunta: “libro prezioso e
divertente”.
Degne
di nota le numerose tavole fuori testo, di personaggi, ambienti e situazioni, collazionate da Citati-Garzanti già alla prima edizione.
Carlo
Emilio Gadda, I Luigi di Francia,
Adelphi, pp. 305, ill. € 15
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