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Il mago di Oz era la suocera
“I
libri di Oz sono molto in anticipo sul tempo sia scientificamente che
politicamente. Sono pieni di invenzioni che non sarebbero avvenute per gran
parte del secolo, tra esse un uomo robot, un cuore e delle labbra artificiali,
un sistema di monitoraggio televisivo, dispositivi anti-gravità, e un servizio di
notizie tipo computer. Oz è anche una specie di utopia socialista, e profondamente
matriarcale e occasionalmente transsessuale”. Anticipa anche l’elicottero. L.
Frank Baum, l’autore del “Mago di Oz”, dovette molto del suo lavoro alla
suocera, Matilda Gage, una delle più famose femministe in America.
Un
po’ sul genere “l’autore è sua moglie”- o la compagna: di T.S.Eliot, Orwell, Tolstoy,
Brecht, Montale, Remarque, Fitzgerald. Ma Lurie, l’autrice di “Cuori in
trasferta” e altri romanzi, saggista reputata, morta un anno fa, ne è cosciente
e porta buoni argomenti.
Baum
sposò Maud, l’ultima dei cinque figli di Matilda, nel 1882, quindi per sedici
anni ancora si confrontò con la mitica suocera. Matilda Gage, finita teosofa e occultista,
è stata femminista per una vita, fin da ragazza, nonché indianista, al suo
tempo quasi unica (i Mohawk l’hano per questo adottata), storica a metà
Ottocento del (non) diritto di voto alle donne, con Elizabeth Cady Stanton e
Susan B. Anthony, “libera pensatrice”, cioè atea professa (polemista contro l’uso
pratiche e riferimenti religiosi nella vita pubblica: il riposo domenicale, la
Bibbia a scuola e nei tribunali), considerando il cristianesimo il maggiore
responsabile dell’asservimento femminile, è reputata una delle “scrittrici
scientifiche” più logiche e disinibite del secondo Ottocento. Esclusa da ultimo
dal movimento femminista dalle due coautrici, Stanton e Anthony, ma non dalla
memoria. Da lei prende il nome l’“Effetto Matilda”, la tendenza a trascurare il
contributo femminile alla ricerca scientifica.
Inizialmente
contraria al matrimonio di Maud, la figlia minore e la più accudita, con un
uomo d’affari, fu poi lei a incoraggiare il genero a scrivere, e a cercare le
riviste e gli editori per i racconti che
andava facendo ai bambini in famiglia e nel vicinato. Il genero trovando rispondente
“I quattordici libri di Oz rifletteranno molte delle idee più radicali di
Matilda”. Il matriarcato originario. Le streghe come perpetuazione del potere
femminile sotto il patriarcato. Il mondo – il mondo di Oz – governato da una
trinità femminile: Glinda, Ozma e Dorothy. I governanti maschi deboli o
cattivi. Il disprezzo dei lavori domestici. Le identità di genere confuse. La
passione per la scienza e la tecnica.
Alison
Lurie, The oddness of Oz, “The New
York Review of Books”, free online
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