lunedì 29 novembre 2021

Il mago di Oz era la suocera

“I libri di Oz sono molto in anticipo sul tempo sia scientificamente che politicamente. Sono pieni di invenzioni che non sarebbero avvenute per gran parte del secolo, tra esse un uomo robot, un cuore e delle labbra artificiali, un sistema di monitoraggio televisivo, dispositivi anti-gravità, e un servizio di notizie tipo computer. Oz è anche una specie di utopia socialista, e profondamente matriarcale e occasionalmente transsessuale”. Anticipa anche l’elicottero. L. Frank Baum, l’autore del “Mago di Oz”, dovette molto del suo lavoro alla suocera, Matilda Gage, una delle più famose femministe in America.
Un po’ sul genere “l’autore è sua moglie”- o la compagna: di T.S.Eliot, Orwell, Tolstoy, Brecht, Montale, Remarque, Fitzgerald. Ma Lurie, l’autrice di “Cuori in trasferta” e altri romanzi, saggista reputata, morta un anno fa, ne è cosciente e porta buoni argomenti.
Baum sposò Maud, l’ultima dei cinque figli di Matilda, nel 1882, quindi per sedici anni ancora si confrontò con la mitica suocera. Matilda Gage, finita teosofa e occultista, è stata femminista per una vita, fin da ragazza, nonché indianista, al suo tempo quasi unica (i Mohawk l’hano per questo adottata), storica a metà Ottocento del (non) diritto di voto alle donne, con Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony, “libera pensatrice”, cioè atea professa (polemista contro l’uso pratiche e riferimenti religiosi nella vita pubblica: il riposo domenicale, la Bibbia a scuola e nei tribunali), considerando il cristianesimo il maggiore responsabile dell’asservimento femminile, è reputata una delle “scrittrici scientifiche” più logiche e disinibite del secondo Ottocento. Esclusa da ultimo dal movimento femminista dalle due coautrici, Stanton e Anthony, ma non dalla memoria. Da lei prende il nome l’“Effetto Matilda”, la tendenza a trascurare il contributo femminile alla ricerca scientifica.
Inizialmente contraria al matrimonio di Maud, la figlia minore e la più accudita, con un uomo d’affari, fu poi lei a incoraggiare il genero a scrivere, e a cercare le riviste e gli editori per i  racconti che andava facendo ai bambini in famiglia e nel vicinato. Il genero trovando rispondente “I quattordici libri di Oz rifletteranno molte delle idee più radicali di Matilda”. Il matriarcato originario. Le streghe come perpetuazione del potere femminile sotto il patriarcato. Il mondo – il mondo di Oz – governato da una trinità femminile: Glinda, Ozma e Dorothy. I governanti maschi deboli o cattivi. Il disprezzo dei lavori domestici. Le identità di genere confuse. La passione per la scienza e la tecnica.
Alison Lurie, The oddness of Oz, “The New York Review of Books”, free online

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