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venerdì 5 novembre 2021

Ombre - 586

“Ho sentito tutti, e poi decido io”, Salvini dopo avere riunito i parlamentar della Lega sulle critiche di Giorgetti. Era così anche al tempo di Bossi, con Maroni – anche se si poteva allora arguire che Bossi, essendo il fondatore e il veggente, era intoccabile. La Lega, molto lombardo-veneta, molto settentrionale, si direbbe un partito del Capo nella Scienza politica. Ma il capo della Lega è nei fatti un sciamanno, un predicatore.
 
Giorgetti è simpatico, e non è trinariciuto. Però, l’idea di fare di Draghi un presidente della Repubblica che fa anche il presidente del consiglio, ma questi leghisti, come ragionano? Va bene niente studi, pazienza, ma un minimo di senso?
 
Il provvido Gasperini regala due gol a Cristiano Ronaldo. Quanto basta per farne l’eroe della giornata, invece di Dybala, che di gol ne ha fatti due di suoi, altri li ha quasi fatti, e altri li ha fatti fare. Il calcio inglese è über alles – o è questione di scommesse? Quanto hanno fatto le scommesse online, prima e dopo la liberalizzazione in Italia, per “lanciare” il calcio inglese . in Italia come altrove?
 
Conte prende al Tottenham, squadra di secolo rango inglese, il doppio di quanto prendeva all’Inter, squadra blasonata in Italia. L’Inghilterra, il thatcherismo, il mercato, con i nobilastri arabi e i furfanti russi, hanno ammorbato anche il calcio.
 
Sulla Cop26, la conferenza di Glasgow, che si sa non prendere nessuna decisione sul clima, l’ “Economist” fa la copertina, con molti articoli. Certo l’ “Economist” non è l’Italia, ma un minimo di riflessione sul G20 romano? L’opinione pubblica è dappertutto provinciale, nazionalista.
 
Anche in Italia fa più cronaca Glasgow che Roma, malgrado i tanti risvolti, anche pettegoli, di costume , curiosi, che hanno infiorettato l’assise romana. I media italiani si regolano secondo i media internazionali, cioè anglosassoni. Il nazionalismo in questo senso paga – c’è ancora un nazionalismo in Inghilterra, potenza decaduta da qualche decennio, e negli Stati Uniti, che si vogliono al tramonto.
 
È di prammatica, nelle grandi assise internazionali, che i leader di Germania, Francia e Gran Bretagna, a Roma Merkel, Macron e Johnson, si facciano ritrarre col potente di turno, a Roma il presidente americano, come a dire: “L’Europa, eccola qua”, dei tre imperatori. Una furbata, una misera cosa. Oggi perfino con l’anti-europeo Johnson. Ma non c’è altra Europa.
 
Halloween è la Festa dei morti (Dia de los muertos) messicana, pre-colombiana. Copiata in tutto e per tutto, nella ricorrenza, le maschere, i vegetali intagliati, la sfida alla morte. Ma è un’origine che nessuno studio contempla, nemmeno in questi tempi di critical race theory. Gli studi etnografici, di Frazer compreso, solo vanno alla ricerca di radici celtiche, se non germaniche.

Al tempo della nemicissima Unione Sovietica, Mosca si faceva un dovere di onorare sempre e comunque le forniture di petrolio e di gas. Che enti e paesi occidentali non si facevano scrupolo di comprare, malgrado la cortina di ferro e le bombe atomiche. Poi con Putin, che pure non è tanto temibile come Brenev, l’Europa ha fatto la faccia offesa per la Crimea, e ora si lamenta di non avere il gas di cui ha bisogno, o di non averlo a prezzi considerati. Putin non è certo peggio di Breznev. L’Europa che cosa è?
 
Va alle stelle il prezzo del gas, di cui ci sono riserve sterminate nel mondo. Contro quindi tutte le regole di mercato: è carissimo un bene disponibilissimo in quantità illimitate.
 
Un altro paradosso – ma è una stortura, una stupidaggine – è che il prezzo del gas triplica e quadruplica proprio mentre le cosiddette assise internazionali del clima lo mettono fuori corso. Per farlo pagare ancora più caro?


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