Ombre - 588
Marco
Pannella boicottava (chiedeva di boicottare) la Rai perché non dava spazio alle
sue ragioni. Conte chiama i 5 Stelle alla rivolta perché non ha ottenuto posti,
o non ne ha ottenuti abbastanza, ai vertici Rai: “5 Stelle esclusi, disertiamo
le reti pubbliche”. Questo significa che non avremo più nei Tg Rai le dichiarazioni
d’obbligo di un o due 5 Stelle a edizione? È un male?
Si divide la
destra, in Italia e in Europa, sul vertice organizzato dal governo polacco a
Varsavia ai primi di dicembre.
Ci vado o non ci vado, si chiedono in Italia (Meloni) e altrove i vari leader
dei vari partiti – in
chiave Nanni Moretti di “Ecce bombo”, “mi si nota di più se vengo….”. Le destre europee si
caratterizzano sempre, dopo i fascismi degli anni 1920-1930 (29 regimi fascisti
nel
continente), per
essere movimenti di ducetti.
Si
va verso la quarta ondata, con grave sacrificio di tutti, perché i no vax vogliono
propagare il virus, con le manifestazioni di piazza, per lo più “selvagge”. Se
è una battaglia di libertà, perché non vaccinarsi e stare tranquilli? È libertà
fare da untori? No, è un “battaglia” politica. Con danni per tutti, no vax
compresi, enormi (sanità, lavoro, reddito).
L’opinione
pubblica è debole e manipolabile. Anche da pochi, incapaci. Ci vogliono leggi.
Costituzionali ma obbligatorie.
“La
quarta ondata in Europa e in Usa: nessun altro continente così colpito”. Nelle
patrie della libertà? Insensato, ma non inspiegabile: la libertà è concetto
scivoloso, anche se l’Occidente (Europa e Usa sono l’Occidente) ne vanta il
brevetto. Libertà non è individualismo.
Il
presidente Mattarella, accompagnato dalla figlia, va in visita a Madrid. La
foto lo mostra insieme con il re e la regina di Spagna. I reali seduti compostamente,
come di rito. Mattarella e la figlia con le gambe accavallate. O della politica
inutile – la politica è istituzione e rispetto delle forme.
Buccini
celebra “Il tempo di Mani Pulite”, raccolta di articoli, memorie, personaggi.
il libro. Con Di Feo maneggiò il “falso” avviso di garanzia a Berlusconi presidente
del consiglio messo su dalla Procura di Milano d’intesa col Quirinale ala
vigilia di un Forum mondiale a Napoli sulla giustizia. Falso perché rivelatosi
inconsistente. E perché fatto uscite proditoriamente, forse dal Quirinale, forse
dal capo della Procura Borrelli, il giorno
prima del Forum.
È
stata, è, terribile la simbiosi giudici-cronisti giudiziari, cui i direttori di
giornale hanno dovuto con Mani Pulite vendere l’anima. E tuttora continuano, i
giornali riempiendo di veline, confidenze, carte più o meno segrete, anche se
le copie vendute, dopo Mani Pulite, si sono più che dimezzate, da sei milioni
giornalieri a poco più di 2,5 milioni. E non per effetto dei social – non c’è
crollo analogo altrove: è in Italia che il giornale non è credibile.
Paolo
Mieli, che di Buccini e Di Feo fu il coordinatore, ha voglia e fama di storico.
Ma di questo “episodio” della guerra di Borrelli e Di Pietro contro Berlusconi
(con che titolo? non lo hanno fatto condannare mai) non ha mai voluto dire
nulla. È un attore e non un testimone?
“Ora
solo gli uomini bianchi possono essere cattivi, senza che nessuno si debba offendere”,
Igino Straffi, il Walt Disney italiano. Dove soprattutto conta il “si debba”:
si va per categorie, il politicamente corretto va per astrazioni.
Il
ricordo che di Roma ha l’attore Bill Murray, che pure nella capitale è stato
premiato alla carriera, è del 2004,
quando ci ha girato il film “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”: “Eravamo
a Cinecittà, ma ogni week-end la troupe scioperava: un incubo, a volte
dubitavo che avremmo mai finito le riprese”. La troupe scioperava per farsi il
week-end. Come si perde un capitale. Col patrocinio del sindacato.
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