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A letto con la paleontologa
Una donna povera, vive con la
madre vendendo piccoli fossili ai turisti, ammoniti e belemniti, senza studi, solitaria, in un remoto villaggio
al mare della Cornovaglia, Mary Anning, è nel primo Ottocento il punto di
riferimento della paleontologia. A dodici anni ha recuperato dalle falesie un
fossile di ittiosauro, il primo scheletro completo di ittiosauro, di cui il
British Museum si inorgoglisce. E poi ancora il primo scheletro completo di
plesiosauro, e il primo fossile di rettile volante, lo pterosauro. Oltre a
varie specie di fossili di pesci. Morendo peraltro presto, a 48 anni, di tumore
al seno.
Francis Lee, regista e
scenggiatore, apostolo gay, innesta la storia della ricercatrice illuminata e fortunata,
povera e non educata, su un amore saffico – per completare a tre dimensioni,
dice, lo stato di derelizione: essere donna, povera, lesbica, nel primo
Ottocento. E il programma lascia il film, presentato a molti festival e ovunque
in qualche modo apprezzato, fuori dalle sale, senza distribuzione. Mancherà
anche per questo lo status di film di culto – o lo acquisterà per questo, per
le scene dal vero, pare, comunque esplicite, anche se brevi nelle due ore del
film, di sesso tra donne?
Il villaggio, di Mary Anning e
del film, in realtà non è remoto: Lyme Regis è una delle prime località frequentate
per le nascenti cure marine, tra fine Settecento e primo Ottocento. Jane Austen
vi ha ambientato. “Persuasion”, Fowles “La donna del tenente francese”, e Tracy
Chevalier ultimamente “Strane creature”. Questo è il romanzo biografico di Mary
Anning, su cui Lee ha impiantato il film. Creando un racconto di derelizione che
rasenta il capolavoro – un sorta di “Pranzo di Babette” senza pranzo. Un mondo
nordico, grigio, ventoso, chiuso. Della cultura del destino e del peccato: grigi
gli ambienti, le atmosfere, i visi, le vesti,
gli sguardi, le interiezioni, minime, ripetute, assordante il brontolio ossessivo
del vento e del mare, ad accentuare la solitudine. Un mondo di silenzi e
abbandono, anche se si parla di turisti e di bagni di mare. Che diventa a
colori nell’intermezzo bollente tra le due protagoniste, una incongrua Kate
Winslet, nel ruolo ormai consueto di donna incattivita, e l’effervescente Saoirse
Ronan, che risorge dalla catatonia con baci a profusione.
Francis Lee, Ammonite – Sopra l’onda del mare, Sky Cinema
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