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Cronache dell’altro mondo (150)
Il Russiagate, sui presunti rapporti fra Trump e
Putin, che tenne l’Fbi impegnata per due anni, con molte informazioni filtrate
contro Trump, e notevole seguito di media, è ora accertato che si è basato esclusivamente
su un dossier di una ex spia britannica, Christopher Steele. Un dossier
commissionato e comprato dalla campagna elettorale di Hillary Clinton.
Il dossier Steele fu commissionato da una
società d’investigazioni, la Fusion GPS, che poi si incaricò di alimentare i media
con i contenuti del dossier. Una società creata da due ex giornalisti del “Wall
Street Journal”, Glenn Simpson e Peter Fritsch, a ridosso dell’avvio della campagna
elettorale 2016. Assunta a metà 2016 dallo studio legale Perkins Coie, in rappresentanza
della campagna Clinton..
La prova che il dossier era stato creato
senza prove viene da Igor Dancenko, un russo espatriato che lavora come
analista alla Brookings Institution. Incriminato ora per vari capi d’accusa,
che rigetta, Dancenko è però certamente all’origine di una delle “indiscrezioni”
false del dossier: che Trump comunicasse con Putin attraverso i server di Alpha
Bank, un gruppo finanziario moscovita. Alpha Bank ha ora promosso azione legale
contro Dancenko negli Stati Uniti, e l’accusa è ritenuta ammissibile.
Il “Washington Post” ha rimosso due articoli
basati sulle informazioni false ora attribuite a Dancenko, e riscritto molti
degli articoli pubblicati a suo tempo.
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