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Cronache dell’altro mondo - bancarottiere (155)
Un’azione
Amazon “vale” al Nasdaq di New York 3.444 euro – valeva venerdì sera, domani è
atteso un altro record. Google, oggi Alphabet, ne vale 2.960. Facebook, oggi Meta,
è più modesta, ma vale 329,75 dollari. Tesla, che naviga in perdita e non dà
dividendi, vale 1.017 dollari, il doppio di un anno fa. Apple vale a Wall Street
tre bilioni di dollari – ossia, nella terminologia americana, un milione di
milioni: ne valeva 1 nel 2018, e 2 nel 2020.
Nei due
anni, ormai, della pandemia, dei lockdown e dell’attività economica ridotta,
gli indici di Borsa a Wall Street hanno raddoppiato le quotazioni, registrando
ogni giorno nuovi record storici.
La pax
americana si è fondata nel Novecento sulla straordinaria potenza industriale. Benché
contrappuntata – magnificata? – da periodici crac finanziari, rovinosi per i
più. Da subito dopo l’indipendenza, dal 1837, l’anno della prima bolla
speculativa, scoppiata il 10 maggio, col blocco di tutti i pagamenti, cui
seguirono cinque anni di depressione economica profonda. Nel 1873 altri anni di
depressione, soprattutto nel settore agricolo, allora preponderante, seguirono
alla demonetizzazione dell’argento (una crisi a lungo labellata “il crimine del
1873”). Altre crisi di breve momento culminarono in quella più nota, il crac
del 1929. Seguiranno la svalutazione tempestosa del dollaro del 1971, e poi le
recenti “bolle” a ripetizione. Le dot.com nel 1999, le start-up della telefonia cellulare e dell’informatica
portate senza ragione a quotazioni vertiginose, indifferenti al valore reale,
il patrimonio, o l’avviamento, o l’innovazione reale, di mercato. E quella
rovinosissima, soprattuto per l’Europa, dei mutui sub-prime, dei mutui bancari
senza garanzie reali, e quindi del sistema bancario, del 2007-2008.
Si
possono pensare i crac ricorrenti come i salassi della vecchia medicina:
spurghi periodici per purificare il corpo. Ma si sa che i salassi non
funzionavano. Più perspicuamente, le crisi monetarie e bancarie ricorrenti funzionano
come le insolvenze fraudolente per truffare i creditori. Il resto del mondo, ma
anche gli americani, le masse inette: una forma di trasmissione forzosa del
reddito, in un quadro complessivo di accumulazione. Nessuno studio conforta
questa ipotesi, ma è quello che è avvenuto.
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