martedì 28 dicembre 2021

Le pene di Dante per l’Italia – per pochi

La ricostruzione del disegno politico e delle disillusioni di Dante – proscritto per un’accusa infamante, baratteria, il traffico della pubblica influenza, per la quale bastava una denuncia senza obbligo di prova: la giustizia moderna è nata così in Italia. Dello scontro tra i Guelfi Bianchi, il suo partito, e i Guelfi Neri di Corso Donati, avventuriero fino al tradimento. Del papa Bonifacio VIII che si rifiuta di riceverlo in missione di pace. Dell’umiliazione del papa (lo schiaffo di Anagni”) da parte dei francesi di Filippo il Bello da lui sempre favoriti. Della speranza e le delusioni dell’imperatore Enrico VII. Una ricostruzione possente, dai temi e toni ben tagliati, nonché filologicamente corretti.
La ricostruzione, sintetica ma precisa, e ben spiegata, è affidata a tre studiosi di storia del Medio Evo in università straniere, due dei quali giovani professori italiani all’estero - tra essi Elisa Brilli dell’università di Toronto. Per caso? Perché altrove si sa parlare giusto per dire le cose?
Il primo di una serie di tre docufilm, promettente. Una serie ideata da Ric Burns, specialista dei documentari storici, scritta con Riccardo Bruscagli (“Dante contemporaneo”), che ha già per Zanichelli scuola un “Commedia multimediale”. Ma visto da poche persone, pochissime – forse per una promozione inadeguata?  
Jesus Garcés Lambert,
Dante, il sogno di un’Italia libera, Rai 2

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