Ombre cinesi
Susanna Tamaro
rende onore ad Alex Schwazer che ha saputo uscire dalla droga, e tornare un atleta
sano, oltre che vincente. Lo fa adesso, dopo l’assoluzione di Schwazer in
Tribunale dall’accusa last minute di doping
del 2016. Last minute per estrometterlo dall’Olimpiade di Rio. La scrittrice però non dice che la decisione fu presa da Sebastian Coe, Lord Coe, il
presidente della federazione mondiale di atletica Wada, a capo della quale si
era appena insediato, per lasciare campo libero agli atleti cinesi, allenati
dai Damilano (vinsero poi qualche bronzo).
La Cina del
Presidente Xi vuole atleti vincenti in ogni disciplina e in ogni competizione,
Mondiali, Olimpiadi, Continentali. Come già l’Unione Sovietica. Particolarmente
intensa è la formazione di atleti nelle discipline sciistiche, lo sci essendo
un sport nuovo per la Cina. In vista dell’Olimpiade invernale in Cina fra due mesi.
Il boicottaggio
diplomatico americano dell’Olimpiade invernale cinese per la continua violazione dei
diritti umani, nello Xinjiang dopo Hong Kong e il Tibet, non preoccupa Pechino
nella nuova fase imperialistica, del presidente Xi. Anche se dovesse essere seguito,
come è certo, da Gran Bretagna e Australia, e forse da alcuni paesi della Ue.
Riguarda la non partecipazione alle cerimonie di piccoli gruppi di funzionari
statali. Un’assenza e un trambusto che potrebbero disorientare gli atleti delle
Nazioni boicottatrici.
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