skip to main |
skip to sidebar
Un Macbeth in macchina
Anche Livermore mette
l’automobile in secna all’opera. E fa di più di Michieletto, che le auto teneva
immobili, nel garage all’aperto al Circo Massimo come quinte: la mette in
movimento, sulla scena alla Scala, dentro un bosco di betulle (in Scozia?).
La formidabile orchestrazione di
Daniele Gatti, pulita, serrata, incalzante, di musica come fosse nuova (al
balletto per il ritorno di Macbeth e Banco vincitori, non danzato, dà il ritmo
della tarantella), e la sontuosità del coro, pilastro della tragedia, salveranno questa lussuosa edizione del “Macbeth”? Per lo spettatore alla tv, per la
quale la costosa rappresentazione è stata disegnata, è una fatica. Una pena
anche, specie per Luca Salsi, un Macbeth barboneggiante, piegato in due
dall’inizio, quando è un vincente e non un assassino e un pazzo, in costume e assetto
da domestico lagnoso, costretto alle fine perfino a prendere Lady Macbeth con
movenze porno su un montacarichi, dopo aver duettato con la stessa su e giù
nella cabina. Un poveraccio, a petto dei pettoruti Abdrazakov (Banco), Francesco
Meli (Mac Duff) e Iván Ayón Rivas (Malcolm).
Scene, degli studi Giò Forma e
D-Work, e costumi, di Gianluca Falaschi, sono una fantasmagoria continua, di
sorpresa, come a un defilé qualificato di alta moda. Un impegno che
s’immagina colossale. Non solo la scena è caleidoscopica, in pochi minuti, tra terzo
e quarto atto, una mezz’ora, le coriste esibiscono ognuna un modello esclusivo,
con acconciatura individualizzata ed elaborata – anche la parte maschile cambia
d’abito, ma sembra con roba da magazzino. Netrebko, la lady Macbeth sulla quale
tutta l’opera si regge, che si è presentata alla prima in forma, di voce e di
presenza, è costretta, ingannatrice e prevaricatrice quale è, alla bella
figurina frontale, immobile e inespressiva se non per la voce – non
altrettanto ben servita quanto a costumi e acconciatura.
Una rappresentazione che si vuole una distopia, del male che incombe. Ma allora grafico, sterile.
Giuseppe Verdi, Macbeth, Teatro alla Scala
Nessun commento:
Posta un commento