Cronache dell’altro mondo – di colore (165)
La cantante Nadine Sierra, nata in Florida da padre portoricano e madre
portoghese, ricorda su “la Repubblica” una cena in America “con una ricca
sostenitrice del teatro d’Opera”. La signora “ce l’aveva con la «feccia»
portoricana”. Nadine le ha fatto presente di essere di padre portoricano. L’effetto
è stato che “mi ha indirizzato uno sguardo vuoto, evitando di rivolgermi la parola
per il resto della serata”.
Hanya Yanagihara, scrittrice americana, spiega a Anna Lombardi sul
“Venerdì di Repubblica”: “L’idea degli Stati Uniti come di un luogo che accoglie tutti è
solo un mito”. Yanahigara, figlia di migranti nippo-coreani alle Hawai, è romanziera
affermata negli Usa, il suo ultimo romanzo viene promosso in contemporanea
mondiale (per l’intervista con Lombardi ha ben quattro pagine, benché abbia da
dire poco), e dirige da cinque anni, ne ha 47, un supplemento del “New York
Times”, “T Magazine”, per “una lettura sofisticata”, di musica, arte e moda.
Yanagihara vive a New York, dove è passata di successo in
successo, da ventisei anni. “Non la amo”, dice, “la vita è orribile”.
Per prima
cosa il nuovo sindaco di New York, Eric Adams, democratico, poliziotto pensionato,
secondo sindaco afroamericano della città della mela, dopo David Dinkins trent’anni
fa, ha nominato una afroamericana a capo della Polizia, e suo fratello Bernard, poliziotto pure lui pensionato, vice-capo - ma con lo stipendio di 240 mila dollari l’anno.
Per seconda
cosa il sindaco Adams ha annunciato un’ordinanza per dare il diritto di voto
amministrativo a 800 mila residenti senza cittadinanza.
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