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Il mito di Atene s'incarna a Firenze
La fortuna dei
Medici, oltre che sulla banca, riposava sull’industria e il commercio della lana.
Ancora nel Cinquecento inoltrato si assicuravano la lana delle pecore nere
abruzzesi, di Santo Stefano in Sessanio, e quella dei casali di Cosenza, la
pre-Sila. Ma l’ultimo capitolo Pierre Antonetti ha voluto intitolato “La decadenza
dell’Arte della Lana”.
Nel Quattrocento e
ancora nel Cinquecento, spiega, “la lana e la seta furono, per dirla con un
contemporaneo, «i dua begli occhi di Firenze»”. È che nella seconda metà del
Cinquecento “la produzione laniera passò dalle 30 mila pezze annue a poco più
di tremila” – e un secolo dopo solo a mille. Una fine a pesce - un’anticipazione
non inevitabile – ma anche un richiamo alla storia, che ha i suoi tempi: dopo tre
secoli di fulgore la fine era inevitabile.
Per quattrocento
pagine l’italianista corso dell’università meridionale francese, Aix-Marsiglia,
è venuto tessendo una tela superba, di ricchezze e di peso politico, in ogni
campo, in misura enorme per una città-Stato. Che con migliore esito e più a
lungo ha resuscitato il mito dell’Atene di Pericle. Con molte narrazioni, di imprese politiche
ardite, e di feste, matrimoni, giochi, pitture, sculture, architetture,
prostituzione, femminile e maschile. E, soprattutto, delle “arti”, che fecero
la ricchezza e la grandezza della città, dei pannilana, della pelle, della
concia, della paglia, e di una già evoluta “industria della moda”. E dei cambiavalute
naturalmente.
Nel capitolo
finale Antonetti richiama anche i persistenti roghi degli eretici in piazza -
non c’è solo Savonarola – e la caccia ai sodomiti. Questa non tanto trucida ma
determinata, e con robuste borse ai denunciatori – i whistleblower americani
non sono una novità - da finanziare con le pene inflitte ai colpevoli1. Anche alle
vittime, attive o passive, se non denuncianti.
Una lettura anche malinconica,
raffrontandosi inevitabilmente l’immagine della Firenze magnifica con l’informe
cittadona di oggi. Con una curiosa, piccola antologia di contemporanei,
Filarete, Landucci, Poliziano. Un’altra prosa, semplice, esplicita.
Pierre Antonetti, La
vita quotidiana a Firenze ai tempi di Lorenzo il Magnifico, “Corriere della
sera”, pp. 485 € 7,90
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