domenica 2 gennaio 2022

Lasciarsi a Roma, borbottando

Un amore romantico, tra compagni di dieci anni che più non si sopportano, anonimo su Whatsapp. Lui, romanziere in crisi, redattore a tempo perso della posta del cuore di un sito, innamora lei, manager multinazionale (spagnola a Roma, presto trasferita a Londra) di una società di videogiochi, con la quale nella realtà convive stancamente. Come a dire: sarebbe facile passare sopra alle incomprensioni  -ma non è così.
Il racconto di una separazione, sempre fonte di angustia - il piatto rotto non torna mai come prima, ma questa semplice verità in amore pare non sia accettabile. Intrecciata con una separazione che avrebbe ogni ragione di farsi, giocata non sulle disillusioni e i malintesi quanto sui ruoli di genere, lei non essendo più la ragazza di un tempo, si è fatta sindaco di Roma, figurarsi, e lui annichilito.
Un racconto garbato, bene intrecciato, dell’amore possibile e impossibile. Troppo adagiato sulla naturalezza intesa come difetto di dizione. È un omaggio a Roma, di cui offre lusinghiere immagini, ma è un racconto parlato, e quindi sperso nei borbottii confusi che sostituiscono il dialogo, e nello spagnolesco della protagonista (Marta Nieto) - per il resto perfetta nel ruolo. Meglio si salva la storia della sindaca (Claudia Gerini) e consorte (Stefano Fresi), che sanno recitare distinto, risultando perfino più realistici.
Edoardo Leo, Lasciarsi un giorno a Roma, Sky Cinema

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