L’Europa si fa verde con la Russia
Ci sarà il nucleare nella
nuova strategia verde europea? E il gas naturale? Il dibattito in Italia è
pleonastico - serve a coprire il vuoto di offerta politica (l’Italia non ha e
non avrà centrali nucleari). In Europa invece il dibattito ha un senso.
Il nuovo governo tedesco,
color semaforo, rosso-verde-giallo, di socialdemocratici, verdi, e liberali,
rimette all’orizzonte Ue il gas, e ne scaccia il nucleare. Effetto dell’entrata
dei Verdi al governo, si supporrebbe, da sempre contrari al nucleare. Ma i
verdi sono - erano - contrarissimi anche al gas.
La verità, semplice anche
se volgare, è che col no al nucleare si colpisce la Francia, che fa il 70 per
cento dell’elettricità con le centrali atomiche, mentre col gas la Germania fa
business, ricco, con la Russia. Con la nuova gigantesca condotta Nord Stream 2,
al largo dall’Ucraina, e anche dai Baltici, non si sa mai, dai possibili
mestatori – inaffidabili sono Ucraina e Baltici, non la Russia.
In linea con Berlino la galassia
germanica. Il Belgio, che produce il 50 per cento dell’elettricità con sette
reattori nucleari, ne ha predisposto la chiusura per il 2025. Ma per passare al
gas. La Svizzera pure, che produce un terzo dell’elettricità con le centrali
nucleari: a fine ciclo le sostituirà con il gas. In controtendenza, nel
Centro-Europa, l’Olanda: ha prosperato sulle riserve nazionali di gas, che ora
si sono assottigliate, e punta a un programma di due-tre centrali nucleari.
Nucleare sì nucleare no,
al partita si sta giocando attorno al gas. Della Russia.
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