Simenon scopre il mondo
Cinque reportages
di Simenon inviato speciale nel 1935. La Lapponia “in pieno inverno” – un paradiso.
Una serie di morti misteriose (il padre di Maigret non riesce a fare luce) alla
Galàpagos, il “paradiso terrestre” in Terra. La vita visibile, e invisibile,
attorno al canale di Panama, che viene armato come per la guerra. A spasso per
l’oceano Indiano e i mari del Sud – il reportage che dà il titolo. E
Tahiti, l’isola degli amori facili – si presume: Simenon li prospetta ma poi si
mantiene discreto.
Tutto ben raccontato,
c’è sempre una promessa di sorpresa, ma poi niente di più il pittoresco dei
viaggiatori che Simenon depreca, Loti e anche Gauguin. O del riccone americano,
che gli dice: “Ho da spendere un giorno alle isole Marchesi, due alle Figi,
uno alle Ebridi e sei in Giappone” – se Ebridi non è un refuso (dalle Figi alle
Ebridi, e dalle Ebridi al Giappone si fa, si faceva, forse col Concorde) - gli yankee
con lo yacht di grandezza record sono la sua ossessione.
Un’esperienza che avrebbe
trasformato Simenon, opina Matteo Codignola nella nota editoriale, “Simenon
nudo”: a Tahiti qualcosa è successo, non sappiamo cosa, ma “amici e conoscenti”
concordi dicono “che la persona tornata da quel viaggio non era la stessa partita
qualche settimana prima”. Comunque comincerà allora a scrivere i suoi “grandi
libri” - i romanzi “duri”.
È vero che a un certo
punto, navigando per i mari del Sud, al largo di Timor, Simenon scopre che il
mondo è diverso. A partire dal tempo, dal diluvio universale. Un viaggio ha fatto
non nello spazio ma nel tempo: “Ho visto degli uomini! Tutti gli uomini, da
Adamo fino ai giorni nostri. E vi assicuro che è questa la cosa triste!” Noi, “con
i nostri bei completi, i caschi, i coltellini, i giornali e la radio”, facciamo
solo “finta di crederci i più forti, i più furbi”.
Con una copiosa dose
di fotografie, fatte dallo stesso Simenon, purtroppo senza didascalia. Che Codignola
così giustifica: “I materiali sono lacunosi e disomogenei”. Le foto, e anche gli
scritti.
Georges Simenon, A
margine dei meridiani, Adelphi, pp. 223, ill, € 16
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