A tutta banca
Intesa più 24,52 per cento da
inizio dell’anno, Bpm 19,07, Ifis 17,32, Unicredit 15,26. È il comparto
bancario a tenere su i listini di Borsa quest’anno. L’inflazione ritornante ha
già accantonato l’era dei tassi zero. Anche se la Banca centrale europea mostra
di non volere incrementare il tasso primario, o tasso ufficiale di riferimento,
fermo da sei anni allo zero – negativo in termini reali.
In effervescenza, anzi febbrile, l’altro
comparto di redditività, i collocamenti obbligazionari. Di soggetti privati,
stanti le scarse risposte alle ultime ipo, al finanziamento mediante la cessione
di azioni. E di soggetti pubblici, con emissioni a cascata, per il sostegno alle
economie e il loro rilancio dopo i lockdown. E per il ritorno, infine dopo
venti anni di austerità, di un impegno espansivo dell’Unione Europea, con i
tanti piani di recupero e rilancio.
Forte anche l’M&A, le fusioni e
acquisizioni. Principalmente per il consolidamento dello stesso comparto bancario,
con Unicredit, Bpm, Bper a caccia di Monte dei Paschi, Carige, Popolare di
Sondrio.
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