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mercoledì 16 febbraio 2022

Cronache dell’altro mondo – talebane (173)

Dopo il ritiro dall’Afghanistan, il presidente Biden ha congelato i 7 miliardi di dollari che la Banca centrale dell’Afghanistan teneva in deposito nella Federal Reserve Bank of di New York.
Altri 9 miliardi di dollari in valute di riserva detenuti dalla Banca centrale dell’Afghanistan in altri paesi sono stati conseguentemente anch’essi congelati, seppure non ufficialmente.
I funzionari della Banca centrale dell’Afghanistan, formati in America durante i vent’anni dell’occupazione americana del paese, hanno provato ad assicurare che la banca ha tuttora una gestione autonoma dal governo, ora talebano. E che le riserve verrebbero utilizzate per far fronte ai rigori dell’inverno e della fame, per i 40 milioni di abitanti, e per ristabilire un qualche ordine economico - molte banche hanno chiuso, molti salari non sono pagati, l’inflazione corre, con la disoccupazione.
La scorsa settimana un “ordine esecutivo” presidenziale, un decreto, ha congelato ufficialmente il deposito della Banca centrale afghana presso la Fed. E ha preannunciato un piano per dividere la somma in due quote: la metà da accantonare per aiuti alle famiglie di americani vittime di attacchi terroristici talebani, che abbiano perseguito i talebani in tribunale. E l’altra metà da accantonare per essere distribuita come aiuto americano “a beneficio del popolo afghano”.
 

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