Cronache dell’altro mondo – talebane (173)
Dopo il ritiro dall’Afghanistan, il presidente Biden ha congelato
i 7 miliardi di dollari che la Banca centrale dell’Afghanistan teneva in
deposito nella Federal Reserve Bank of di New York.
Altri 9 miliardi di dollari in valute di riserva detenuti dalla
Banca centrale dell’Afghanistan in altri paesi sono stati conseguentemente anch’essi congelati, seppure non ufficialmente.
I funzionari della Banca centrale dell’Afghanistan, formati in
America durante i vent’anni dell’occupazione americana del paese, hanno provato
ad assicurare che la banca ha tuttora una gestione autonoma dal governo, ora
talebano. E che le riserve verrebbero utilizzate per far fronte ai rigori dell’inverno
e della fame, per i 40 milioni di abitanti, e per ristabilire un qualche ordine
economico - molte banche hanno chiuso, molti salari non sono pagati, l’inflazione
corre, con la disoccupazione.
La scorsa settimana un “ordine esecutivo” presidenziale, un
decreto, ha congelato ufficialmente il deposito della Banca centrale afghana
presso la Fed. E ha preannunciato un piano per dividere la somma in due quote:
la metà da accantonare per aiuti alle famiglie di americani vittime di attacchi
terroristici talebani, che abbiano perseguito i talebani in tribunale. E l’altra
metà da accantonare per essere distribuita come aiuto americano “a beneficio
del popolo afghano”.
Nessun commento:
Posta un commento