Niente destra senza centro
Non c’è centro-destra senza il centro. L’eclisse del centro del
centro-destra, cioè Forza Italia, cioè Berlusconi, è in atto da tempo, dal voto
del 2013, e più ancora dal 2018. Il centro-destra è sempre maggioritario, ma
senza un accordo, se non fittizio, e senza una leadership. Senza centro. Il
collante e il garante, oltre che l’indispensabile ingrediente.
Il voto europeo sembrava un’investitura a questo ruolo di
Salvini. Che però ha solo beneficiato di una posizione di rendita, del voto a tentoni
del centro in cerca di una leadership. Attesa presto delusa, Salvini ha
continuato a essere quello che è, tutto e il contrario, volatile e anzi confuso – pro o contro la Ue, o solo per i soldi, etc.
C’è ora un vuoto al centro. Oppure no: attraverso Renzi (governo
Draghi) e Calenda (elezione romana) il centro sembra basculare verso sinistra.
Sarebbe anche normale: Forza Italia era un contenitore composito, ha raccolto perfino
notevoli ex comunisti, specie i filosofi, tenuto assieme dall’accomodante Berlusconi,
che ora inevitabilmente si divide.
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