Se il centro-sinistra lo ha fatto Moro
Pombeni
ha aspettato la pensione per osare scrivere del centro-sinistra, quello degli
anni 1960, che i suoi colleghi contemporaneisti si affaticano a cancellare. E
ancora, ci mette Moro in copertina, come se ne fosse l’ispiratore e il leader,
mentre ne fu l’affossatore. E ancora, limitando l’indagine ai dieci anni di
preparazione del centro-sinistra: “L’Italia e il centro-sinistra 1953-1963” è il
sottotitolo. Il ruolo di Fanfani al risvolto di copertina: “Il 22
febbraio 1962 entra in carica il IV governo Fanfani sostenuto da una coalizione
fra DC, PSDI e PRI con l’astensione socialista. Era la premessa del
centrosinistra «organico» che sarebbe stato realizzato nel dicembre 1963 dal
governo presieduto da Aldo Moro con Pietro Nenni suo vice. Ma fu il governo
Fanfani a varare quelle che sarebbero state considerate le grandi riforme del
centrosinistra – la nazionalizzazione dell’energia elettrica e la scuola media
unificata”.
Questa è la
storia del dibattito lungo un decennio sulla necessità o meno di «aprire a
sinistra» per affrontare i problemi che poneva la modernizzazione del paese.
Con le resistenze, da destra, interne alla Dc. E da sinistra al partito
Socialista, da Lombardi a Lelio Basso. Moro, questo è vero, tenne unita la Dc,
ma a costo di sfiancare la carica innovativa del centro-sinistra. Nenni invece
non riuscì a tenere unito il partito Socialista, da cui si scisse il Psiup di
Lelio Basso e Vecchietti, partito socialista di unità popolare, e cioè di unità
col Pci, da cui Nenni invece si era allontanato nel 1956.
A
febbraio del 1963, racconta Pombeni nel tratto forse più nuovo del suo studio,
Moro a Bari aveva teorizzato una Dc “alternativa a sé stessa”. I tempi erano cambiati, e la
Dc doveva pensare alle novità, anche radicali, a come farle proprie. Il solito
linguaggio moroteo che sembra non significare nulla e invece è collante per la
Dc – l’ambiguità, pur di governarla.
Un aneddoto su Moro è anch’esso illuminante. L’Italia, Moro
amava spiegare, secondo quanto Andreatta ha raccontato a Pombeni, è un castello
di carta, bello e grande quanto si vuole, ma friabile: si può allargare o
innalzare, ma con prudenza. Non per scetticismo meridionale, evidentemente: Moro
era il vero Dc. Cattolico, vaticano, clericale: l’Italia fragile è minorata,
bisognosa di assistenza.
La storia del centro-sinistra resta da fare.
Paolo
Pombeni, L’apertura, Il Mulino, pp. 296 € 22
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