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Che fatica, vostro onore
La
sofferenza dell’esordio continua, duro aspettare la fine. Con quattro milioni
di spettatori accreditati (in realtà cinque subito dopo gli “ignoti” di
Amadeus, e tre nella seconda parte), non è più il lunedì trionfale degli
sceneggiati polizieschi di Rai 1. Di “Montalbano”,
“Màkari”, “Tataranni”.
È
difficile raccontare dei casi giudiziari, che altrove sono invece la formula
prevalente? Forse non si può fare un eroe di un giudice italiano, sia pure
Stefano Accorsi, la giustizia in Italia è confusa – ma “Tataranni” è ben un
giudice.
Una
sceneggiatura ambiziosa, cioè complicata, vuole la vicenda borderline: un
giudice pignolo in Tribunale, giusto, è uno che ha lasciato morire la moglie
suicida per trascuratezza, e ora inscena un delitto per salvare il figlio
pirata della strada. In una rete di mafie e delinquenze varie. Un polpettone
che non incuriosisce e stanca.
Alessandro
Casale, Vostro onore, Rai 1
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