Giallo carcerario
Una serie
nerissima, di assassinii molto violenti, droga, corruzione, pestaggi, in un
carcere cupo, sporco, semiabbandonato, che si fa apprezzare in prima serata, da
spettatori cioè anche non luciferini. Merito forse di Zingaretti (la cosa lo
disturberà, ma rifà Montalbano in ambiente estremo), Anna Bonaiuto, e in
prospettiva Isabella Ragonese – l’unica ad avere un ruolo non scontato, anche
se in questi primi due episodi è solo una incongrua guardia carceraria femmina isolata
tra tutti uomini. Ma soprattutto effetto di un montaggio inventivo della storia
– che in sé è mera cronaca nera.
La sorpresa sopravviene
per i tempi, sfalsati, col prima-dopo, o il prima reso intuibile ma non spiegato
- e poi, forse, contraddetto: un impianto narrativo sapiente.
Giuseppe
Gagliardi, Il re, Sky Atlantic
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