giovedì 31 marzo 2022

Il papa non ha divisioni, e divide

Il papa non media nella guerra in Ucraina, non ha alcun potere sui due contendenti. Sull’Ucraina, di cui sicuramente conosceva la situazione prima della guerra, di soprusi e violenze, forse ancora meno che sulla Russia del patriarca nazionalista Kirill.
I patriarchi di ogni chiesa ortodossa, compresa quella ucraina da poco autocefala da quella russa, non vogliono bene al papa, e soprattutto non al papa Francesco.
Il papa – il segretario di Stato Parolin - vanta rapporti sempre amichevoli con l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Avdeev. È normale, i russi non sono orsi, come si legge nei giornali. Ma l’ambasciata è simbolica, il papa non ha divisioni corazzate, e nemmeno un territorio, a parte il giardino per le passeggiate del pontefice. Conta per il suo magistero teologico, e per quello morale. La teologia è sempre al Filioque divisivo di mille e passa anni fa. Sul magistero morale niente ha disturbato le varie ortodossie, compreso qualche residuo patriarca cattolico, in Libano, Egitto, Siria, India, più dell’ecumenismo del papa Francesco. I patriarchi si sentono minacciati e anzi assediati dall’islam e dalla parallela, molto accomodante con l’islamismo, secolarizzazione euro-americana. Non c’è documento (allocuzione, indirizzo, pastorale) che non rimarchi la distanza.
 

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