La maternità fa la donna felice
Sarà stato il 2021 l’anno della madre e del
bambino? Capitando di vedere di seguito due storie di maternità, e di coppie
rinate grazie alla maternità, uno si stropiccia gli occhi: ci sono ricorrenze
ormai per tutto, ogni giorno è il giorno di qualcosa, non ci sarà stato un anno
della maternità?
Con le solte divagazioni omosessuali, a letto o
rimosse, Almodovar racconta la storia di due donne, una molto sicura di sé,
l’altra post-adolescente incinta di un party alcolico, che la maternità
rafforza. Anche nelle avversità successive, i rapporti con la propria madre da
una parte, la bambina scambiata dall’altra. Sullo sfondo della campagna
Dignitad Nacional per il recupero in Spagna delle salme nelle fosse comuni dei
quarant’anni di franchismo.
Un film di interni, dialogati,
particolareggiati. Alla maniera di Almodovar, di film-romanzi piuttosto che per
immagini. Ma due forti immagini di donna alla fine lascia, senza effetti
speciali, nella normalità del vivere. Col contrappunto di una madre –
l’attrice, genere che evidentemente Almodovar deve frequentare molto – che
invece alla maternità non si è mai assuefatta, un incidente di percorso, e poi
alla fine anch’essa si riconcilia con la figlia.
La maternità di “Madres paralelas” non è un
mistero, come si sarebbe portati a credere in generale, e in particolare con
Almodovar. O non lo è più, se si richiama “Tutto su mia madre” di vent’anni fa,
una idea o intuizione allora affastellata che ora, in questo film, il regista pigmalione mostra lineare:
la maternità fa la donna, felice.
Pedro Almodovar, Madres paralelas, Sky
Cinema
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