domenica 13 marzo 2022
Letture - 484
Africa – Cazzullo le chiede, a metà di un’intervista di due pagine sul “Corriere della sera” domenica: “Com’era la vostra Africa?” - l’Africa cioè di Moravia, Maria Callas, Pasolini, con i quali viaggiava. Dacia Maraini risponde del solito stregone, e aggiunge: “Mangiavamo scatolette da tre giorni, e incontrammo un vecchio che vendeva uova. Ne comprammo venti. Alla sera le aprimmo pregustando una frittata: erano piene di sabbia. Il vecchio ci aveva ingannati”. È strano che l’Africa venga sempre scoperta.
Amore – È papale? Lucia Berlin in un lontano racconto, “Mamma”, se lo fa dire dalla madre, ma in questi termini – la madre è ubriacona cattiva: “Il papa ha sparso la voce che l’amore rende felici. L’amore ti tende miserabile”.
Fenoglio – Pure Fenoglio è nato cento anni fa. Ma lo ricordano solo Gabriele Pedullà e Cazzullo, in note sparse, incidentalmente. “Il partigiano Johnny”, il romanzo di Fenoglio anglicizzante, viene tradotto in inglese.
Hölderlin – Il suo problema psichico (visse più della metà dei suoi anni in casa famiglia, riconosciuto alienato di mente) era stato provocato da infezioni veneree? Scrivendo a Hegel il 25 novembre 1795, compagno di studi a Tubinga, dove erano in seminario, si dice poco interessato a fare da istitutore (professione di passaggio quasi d’obbligo per i giovani filologi), e lamenta “follie fatte a Tubinga”: “Per ora ho la pretesa di non fare nulla di nulla; a conti fatti, sono poco adatto a questo e a ogni altro stato in cui si ha a che fare con caratteri diversi, con situazioni diverse; e disgraziatamene ho anche motivi particolari, grazie alle follie fatte un tempo a Tubingen”.
No wax – L’“editor” della prima edizione del “tutto Saba”, 1955 (“Il Canzoniere. 1900-1954”), che si sa essere Giacomo Debenedetti, deplora “l’indiscriminata violenza con cui l’arrogante medicina moderna inocula i sieri”.
Poesia civile – La parola e la cosa ricorrono già nel 1945, definita dall’anonimo (ma si sa essere stato Giacomo Debenedetti) prefatore del “Canzoniere” di Saba. riunito per Einaudi per la prima volta nel 1945, definita “sola igiene delle lettere oggigiorno” – “mentre oggi si va cercando con furia polemica una «guarigione» e di rifabbricano con impazienza una forma e un contenuto alla poesia”. Una delle strade cercate sulle rovine della guerra.
Solitudine – È “un concetto anglosassone”. È l’incipit del racconto “Fool to cry” di Lucia Berlin: “La solitudine è un concetto Anglo-Sassone. A Città del Messico, se siete la sola persona sul bus e qualcuno sale non solo vi verrà vicino ma si appoggerà a voi”.
Svevo - È Joyce che ha influenzato Svevo o non viceversa? Si sono frequentati ma non necessariamente si sono influenzati reciprocamente? E tuttavia il problema si pone. Non marginalmente come usa: Svevo a scuola d’inglese da Joyce, ne è incoraggiato a scrivere. Il megadirigente Svevo aveva già all’attivo due romanzi e vari racconti.
Traduzione – È il titolo di nobiltà letteraria – l’unico: “È stato tradotto in x lingue”.
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