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L’Occidente disarmato dalla sua globalizzazione
L’Ucraina oggi, Taiwan domani, dopo numerose avventure totalitarie
in paesi emergenti, in Nord Africa e in Asia, sono i frutti perversi della
globalizzazione. Già potenzialmente distruttivi: è come se l’Occidente con la
globalizzazione avesse armato i suoi nemici.
Per un senso di giustizia economica – libero commercio per tutti –
e per la convenienza dell’Occidente, delle classi mercantilistiche dell’Occidente,
Europa e Stati Uniti, sono stati rafforzati e garantiti, perfino promossi,
regimi pericolosi per la sicurezza e per i diritti umani. Che si fanno sempre
più forti quanto più diventano ricchi. Per il beneficio delle economie occidentali,
si dice, ma più dei loro ceti mercantili. Compresa buona parte della grande manifattura
– Volkswagen etc..
La Russia come fornitrice di materie prime minerarie e agricole.
La Cina come fabbrica del mondo – non c’è “catena di produzione”,
probabilmente, che non faccia capo alla Cina. Due potenze il libero mercato
dell’Occidente ha irrobustito, che possono sfidarlo ora su qualsiasi aspetto.
Anche quello del benessere economico.
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