mercoledì 30 marzo 2022
Ombre - 608
Non
è disprezzabile l’opposizione di Conte all’aumento delle spese militari: ha
senso politico, e comunque è giusto che se ne discuta, sotto i facili
entusiasmi dei media: riarmarsi perché? come? Ma dappertutto per questo è irriso, specie su
giornali progressisti, “Corriere della sera”, “la Repubblica”. Si dice sinistra
e si pensa subito a un blocco unanime, compatto, marciante? Nei giornali, che
dovrebbero essere la coscienza critica.
Abramovich,
mediatore improvvisato nella guerra per conto di Putin, avvelenato, è invece a
Istanbul, in conferenza con Erdogan e Cavusoglu al palazzo Dolmabahce. E così
pure, s’immagina, i due mediatori ucraini avvelenati con lui. Mentre Patrizia
Hrelia, presidentessa dei tossicologi italiani, si produce sui vari tipi di “agente
nervino” che possono averlo intossicato – lei propende per la forma liquida
piuttosto che per l’aerosol.
I mediatori nella guerra avvelenati non è poi la più
falsa delle false notizie. La guerra è anche un cumulo di false notizie:
atrocità del nemico, meglio se in immagine, possibilmente accurate
(costruzione, taglio, illuminazione), eroismi nostri, meglio se di donne, bambini,
vecchi, malati terminali. Lo è sempre stata, lo è anche per le scienze storiche
col saggio-ricerca di Marc Bloch di cui ricorre il centenario. Ma false subito?
Questa guerra batte tutti i record.
Gli
avvelenamenti sono una specialità dei servizi segreti inglesi - sempre ne trovano,
a carico soprattutto dei russi. Gli stessi che (non) sanno come e perché
Roberto Calvi si trovò impiccato sotto uno dei ponti sopra il Tamigi.
Si celebra l’offerta
generosa del presidente Biden di supplire al gas russo con quello americano
liquefatto. Un po’ più caro, ma non vuol dire. Fino a che “Il Sole 24 Ore”
scopre che il metano liquefatto può arrivare in Europa via Portogallo e Spagna,
che hanno notevole capacità di rigassificazione inutilizzata. Bene per Spagna e
Portogallo. Ma, poi, bisognerà costruire dei gasdotti, verso la Germania,
l’Italia. Lunghi, cari. Lunghi anche a fare. Anche perché nessuno li vuole.
Il petrolio russo
boicottato dalla Ue va in India, a prezzi scontati. Da dove si può ricomprare,
posto che ne abbiamo bisogno, a prezzi maggiorati. E non per il trasporto: il
brokeraggio si fa per telefono e fax, il greggio viene spostato all’ultimo momento
(magari arriva in Italia o Germania, “via India”, dalla Russia). Le sanzioni
operano così, per triangolazioni, per far aumentare i prezzi.
Il generale americano
Petraeus, che come tutti sanno ha vinto le guerre perdute in Iraq e in
Afghanistan, ha largo spazio sul “Corriere della sera” per dire che l’esercito
ucraino è più forte di quello russo preponderante. Insomma, quasi, non proprio,
dipende.
Finalmente, dopo un mese
di guerra, si scopre il battaglione Azov. Due pagine sul “Corriere della sera”,
senza mai dire che è una internazionale di estrema destra, con la runa Wolfsangel
selle SS, creata nel 2014 e subito famigerata per stupri, torture e altri crimini
di guerra nel Donbass, attorno e dentro Mariupol, dove ha eretto un santuario a
Perun, divinità slava ancestrale. Uno dei due battaglioni neonazisti di parte
ucraina, l’altro si chiama Donbass. Entrambi inquadrati nella Guardia Nazionale
ucraina.
È firmata Nicastro l’evocazione
del battaglione Azov sul “Corriere della sera”, ma il giornalista si limita a
firmare un video postato da uno dei capi “leggendari” del battaglione per dire quanto eroico è stato ed è, e a volte scambia battaglione con reggimento.
Ma è vero che il battaglione Azov ha vantato fino a 2.500 volontari. Dell’estrema
destra ucraina: Andriy Biletski, “Bely Vozd”, capo bianco, Nathan Khazin, ebreo
ortodosso russofobo, gli oligarchi Kolomoisky (gas ) e Taruta (acciaio). E per un
quinto, o un quarto, di volontari di altri paesi europei.
La Zeitenwende del
cancelliere tedesco Scholz, la svolta epocale, per il riarmo massiccio della Germania,
era già in atto da tempo. Già nel bilancio 2022 la spesa militare era al 2 per
cento del pil, come richiesto da Trump a Merkel, 71 miliardi. In passato la
spesa è stata anche superiore, in termini di pil: nel 1974, con il “cancelliere
della pace” Brandt, era al 3,2 per cento del pil. Tre anni dopo, col cancelliere Schmidt, anche lui socialdemocratico come Brandt e Scholz, era al 3,4
per ceto del pil.
C’è
una rilevante partecipazione italiana all’industria tedesca degli armamenti.
Leonardo ha rilevato il 25,1 per cento del gruppo Hensoldt (radar, sensori,
avvistatori), fatturato 2020 a 1,3 miliardi, che ha beneficiato di un più che
raddoppio della quotazione di Borsa dopo l’inizio della guerra – l’ha rilevato da
Kkr, il fondo americano specializzato nelle acquisizioni a debito della società
acquisita. Fincantieri è in lizza per l’acquisto di Thyssenkrupp Marine Systems,
specialista di costruzioni navali (sottomarini)., fatturato 2020 a 2 miliardi.
L’Emilia-Romagna ha destinato i
venti milioni del Pnrr per progetti regionali a due frazioni sull’Appennino, La
Scola, sedici
residenti, e Campo, quarantaquattro, per crearvi
degli studi cinematografici. La Sicilia li ha destinati a Cunziria (conceria), per
fare teatro - “la Cunziria”, dice wikipedia, “è un vecchio borgo del settecento
a Vizzini, Sicilia. Il luogo è divenuto palcoscenico naturale per
rappresentazioni teatrali”. O cinema o teatro, il Pnrr è un divertimento – era,
prima della guerra.
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