Russia e Cina, su due fronti si perde
Sembra impotente l’“Occidente” nei confronti di Putin. Ha preso
delle sanzioni, ma non può contrastarlo realmente. Non militarmente, non avendo
preparato la guerra, e comunque non volendo “morire per l’Ucraina”. E non
diplomaticamente. Forse nemmeno economicamente – le sanzioni per ora non mordono,
hanno solo ottenuto un aumento abnorme dei prezzi nei paesi sanzionatori.
Diplomaticamente, l’“Occidente” non ha peso, essendosi tagliato i contatti
con Mosca. Ricorre a “mediazioni” estemporanee, di Erdogan, di Bennett, di mediatori
senza poteri, buoni solo per la guerra mediatica - al più anfitrioni di un qualche
incontro tra le due parti in guerra, su decisione delle stesse parti, senza
poteri negoziali. E non ha alcun peso su India e Cina.
Il colloquio Biden\Xi come trasmesso al pubblico, di grandi
sorrisi senza esito, espone e sintetizza la debolezza centrale dello “schieramento
occidentale” – tra virgolette perché gli interessi divergono tra Europa e Stati
Uniti: nessun margine diplomatico per trovarsi impegnato in due “guerre”
contemporaneamente, contro Putin e contro Xi.
La guerra su due fronti è sconsigliata nell’Arte militare. Ci provò
Hitler, ed è andato al disastro. Gli Stati Uniti l’hanno vinta, ma in Europa c’erano
pure l’Armata Rossa, e la Raf (e in Giappone c’è voluta l’atomica).
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