Franceschini si prende la
serie A, auspici i due grandi democristiani del calcio, Lotito e De Laurentiis.
Dopo essersi preso il parco della Musica a Roma, con relativa rassegna del
cinema. E il teatro dell’Opera. Le uniche cose – le nomine negli enti romani - che ha consentito
a Gualtieri di fare in cinque mesi ormai al Campidoglio.
La Dc romana, soprattutto
quella del Pd, stante l’eclisse dei berlusconiani, è ferrea sui poteri: prima i
posti di comando, poi, se resta tempo, fare qualcosa. A Roma il Pd è solo una
copertura della Dc, del metodo Dc: prima il comando.
La cultura e la ricerca,
il business del futuro, sono ora il potere, e Franceschini con Letta lo
controllano stretto.
La copertura Pd è un po’ losca
anche, anzi parecchio. Ma la Procura, di Pignatone prima e ora di Lo Voi, è
saldamente Dc, ex naturalmente.
Il Pd romano è tanto ingordo
quanto menefreghista. Per esempio, per stare al feudo principale di Franceschini,
transenne di anni e decenni attorniano i monumenti se un mattone si è sbriciolato
o un sasso si è divelto. E non si riparano per una ragione sola: gli appalti,
anche minimi, sono una forma di esercizio del potere, e allora, nell’atto
pratico, subentrano gli scontri tra le varie “anime” (ex) democristiane.
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