skip to main |
skip to sidebar
Alle origini dell'acedia
Il
drogato non può toccare la vita, e allora tenta la morte. Una lunga
introduzione a una lunga giornata di un Bloom parigino e drogato. Di delusione
rabbiosa, nella memorialistica. La vita del drogato è “ordinata, casalinga,
pantofolaia” - “i drogati sono i mistici di un’epoca materialista”.
Un
racconto che anticipa la letteratura dell’acedia, dalle mattinate tristi di
Hemingway, di cui Drieu presentava contemporaneamente, bizzarra coincidenza, la
traduzione di “Addio alle armi”, a Françoise Sagan. Il protagonista, mezzo scrittore
fallito mezzo gigolò, in cerca di americane ricche da sposare, tenta di rinunciare
all’eroina. Senza convinzione, non finirà bene. Come poi nella vita
dell’autore: è un Alain molto selfie, che ha le stesse ossessioni
conosciute dello scrittore, la diffidenza verso le donne, qui raccontate
peraltro con vivacità, la crisi delle ideologie, la società vuota.
Pubblicato
nel 1931, tra la rottura con Breton e Aragon, col comunismo, e la militanza di
destra estrema. Ideologo da ultimo di un’E uropa aristocratica e socialista,
Drieu La Rochelle sarà lo scrittore del movimento fascista in Francia, del
Partito Popolare Francese di Doriot, e uno dei più stretti collaboratori dei
tedeschi durante l’Occupazione. Farà in tempo a pentirsene, raccontando nel
1943, “I cani di paglia”, le illusioni perdute nel fascismo, finirà latitante alla
Liberazione, rotetto anche da Malraux, e presto suicida, il giorno in cui sa
che c’è un mandato di arresto per collaborazionismo.
Un
racconto che si vuole innescato da un fatto vero, il suicidio di Jacques
Rigaut, poeta, compagno in surrealismo, amico personale di Drieu. Ma un finale
già scritto nel racconto breve “Addio a Gonzague” che solitamente si allega. Un
addio al femminile, detto da una donna, nel quale ricorre anche il fuoco fatuo
del titolo del racconto lungo. Gonzague è il credente, poi sartriano, del “grande
niente”.
Un
racconto epigono immediato di molte novità letterarie: il romanzo di una
giornata, alla Bloom, e l’autoanalisi della “Ricerca”. Ma prodromo di molte
novità, nei tempi, nelle materie, nei titoli. Un altro viaggio al termine della
notte, il primo (1931), solitario e non corale, autodistruttivo più che
distruttivo.
Pierre
Drieu La Rochelle, Fuoco fatuo, seguito da Addio a Gonzague, SE,
pp. 125 € 18
Passigli,
pp. 125 € 14
Nessun commento:
Posta un commento