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Ecobusiness
C’C'è la guerra ma non c’è il ririsparmio di energia. Si corre a ddestra e a manca
facendo finta che il petrolio e il gas siano dietro l’angolo, invece di imporne
il risparmio, con regole restrittive e con la verità dei prprezzi – salvando solo
la produzione e le fasce sociali. Questo fu fatto nella prima crisi del petrolio, 1973-74, e in parte con la seconda, 1978: una politica di risparmio
energetico. Oggi che la situazione è potenzialmente ben più grave – e
l’ambiente figura, nelle enunciazioni, al di sopra di ogni altro problema – no.
C’è resistenza a tornare al lavoro di presenza, si preferisce da
remoto. Per motivi magari anche reconditi
(poca voglia di lavorare?), ma per uno sicuramente eccellente: evitare
il pendolarismo casa-lavoro: una e due ore ogni giorno di traffico, senza
contare la ricerca del parcheggio, in prima-seconda, il maggior consumo di
combustibile - oltre che di energie nervose. Un esercizio giomaliero, cinque giorni a settimana, di decine di
milioni di persone.
IIn una città come Roma, molto estesa, con una metro antiquata e
inefficiente, il problema del traffico fu temporaneamente risolto dala sindaco Rutelli, peraltro benemerito, col motorino.
Con gli incentivi della libera circolazione, anche in centro, e del libero
parcheggio. Col mezzo inquinante più di ogni altro semovente - tolti i mezzi
pesanti - Cche ha obbligato i pronti soccorsi cittadini a sdoppiarsi e
triplicarsi, tanti sono diventati i traumi da circolazione – con costi enormi
per il sistema sanitario, e per le schiene degli avventurati.
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